Ligabue - Campovolo 2.0 3D
"Questa è la mia vita" è la hit che apre il concerto subito dopo i titoli di testa, ma già nel prologo c’è il tempo di apprendere che Claudio Maioli, manager di Luciano Ligabue, svolgeva a metà anni Ottanta l’attività di commesso in un supermercato, nello stesso periodo in cui il rocker romagnolo, invece, altro non era che un ragioniere con la passione per la scrittura musicale.
Ragioniere che, con ogni probabilità, mai avrebbe pensato di essere il protagonista di successo, quasi tre decenni dopo, del primo lungometraggio concerto italiano realizzato in 3D; documentazione filmata dell’evento che, il 16 Luglio 2011, ha convinto 120000 persone a fare festa per due giorni interi al Campovolo di Reggio Emilia.
Con Christian Biondani alla regia dell’esibizione e Marco Salom a quella della pellicola, si va da "Un colpo all’anima" all’inedito "Ora e allora", registrato due giorni prima dello spettacolo, passando per la splendida "I ragazzi sono in giro" e per veri e propri inni ligabuiani del calibro di "Tra palco e realtà" e "Urlando contro il cielo".
Ma, mentre la visione tridimensionale provvede a fornire gli effetti di profondità e rilievo delle immagini al fine d’immergere il più possibile lo spettatore nell’esperienza per fargliela (ri)vivere in maniera quasi realistica, non sono assenti neppure stralci di backstage e momenti di "Radiofreccia" – esordio registico, datato 1998, del cantautore – all’interno dei circa 108 minuti totali di assemblaggio.
Mentre il "mucchio sonoro" sfodera anche "Marlon Brando è sempre lui" e le immancabili "Quella che non sei" e "Certe notti", tra vecchie fotografie e riprese ripescate sull’orlo della nostalgia dal dimenticatoio.
Senza dimenticare gli indispensabili complimenti che colui cui dobbiamo "Ci sei sempre stata" e "I duri hanno due cuori" rivolge al proprio, foltissimo pubblico; rappresentato da coloro che, di sicuro, non tarderanno a trasformare in prezioso oggetto di culto da custodire gelosamente quello che per tutti gli altri al di là del 3D non sembra discostarsi poi molto da uno dei tanti speciali a tematica musicale che affollano il piccolo schermo.
La frase:
"Se c’è un concerto che parla per te, quello è Campovolo".
a cura di Francesco Lomuscio
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