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Le Plaisir de Chanter
Questo film costituisce la risposta ideale a una domanda che nessuno aveva mai osato porre: cosa accadrebbe se si potessero unire motivi di Notturno bus e di Shortbus? Chi conosce questi film già comprende l’evidente follia di questo accostamento, per gli altri basti dire che "Il piacere di cantare" è una storia di spie che ruotano intorno a una classe di canto frequentata da una donna che forse è in possesso di un chiave Usb contenente dati relativi all’acquisizione di uranio arricchito adatto alla costruzione di bombe nucleari artigianali. Come se non bastasse la già evidente assurdità di questo spunto narrativo, si aggiunga che il metodo principale di relazione di questi improbabili agenti segreti dediti improvvisamente al canto è il sesso.
Lo scopo evidente di Durant-Cohen è quello di tenere lo spettatore costantemente spiazzato, scaraventandolo inopinatamente da una situazione grottesca all’altra in maniera rapida e incalzante, in un crescendo di nonsense ai limiti della tollerabilità e della ragionevolezza. Tre sono i cardini di questa complessa rete di relazione che secondo l’intento del regista francese assurge a paradigma anti romantico dei rapporti umani. Il primo è l’insegnante di canto, che ha la capacità di far dialogare ciascun personaggio (tranne uno, il più inibito) con il suo mondo interiore, permettendogli di trovare la sua strada. Poi c’è la donna della chiave Usb che, apparentemente ingenua e svampita, sembra catapultata da una situazione all’altra senza però perdere il suo stato di ingenuità quasi infantile. Il terzo personaggio intorno al quale ruota la vita di relazione dei tanti personaggi che popolano Il piacere di cantare è un ambiguo gigolò, che intrattiene rapporti sessuali con molti/e.
Così da questa particolare unione tra canto, sesso e spionaggio viene fuori una commedia eccessiva, in cui il ridicolo consapevole confina spesso pericolosamente con il ridicolo inconsapevole e in cui le situazioni presentate sfidano molto spesso logica e tollerabilità. Di certo si tratta di qualcosa di originale; viene il dubbio che tanta novità sia anche del tutto riuscita. Resta il fatto che sicuramente non si tratta di una commedia da vedere a cuor leggero o in maniera superficiale, perché sicuramente turberà anche lo spettatore più inattento ed aperto all’insolito.
La frase:
- "Non avrai mica intenzione di eiaculare?!?"
- "Certo, almeno ce ne andiamo a dormire in pace..."
Mauro Corso
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