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Giustizia privata
La giustizia non funziona. Non è solo un leit motiv nella nostra povera Italia, ma anche negli Stati Uniti, dove per quanto il sistema sia più snello e veloce, la pratica del compromesso lascia spesso insoddisfatte vittime o parenti delle vittime di crimini che meriterebbero pene più severe. "Law Abinding City" parte proprio da un caso di questo tipo. L’efferato omicidio di moglie e figlia scatena la sete di vendetta di un uomo fino ad allora "rispettoso della legge". Non solo non è d’accordo con l’esito del processo, ma la sua vendetta si abbatte anche su chi ha permesso a uno dei due assassini di avere una condanna più che lieve. Il "sistema" deve rendersi conto che ha sbagliato e pagherà con il sangue l’errore.
Gerard Butler versus Jamie Foxx. Da una parte un ex uomo perbene che era meglio non provocare, dall’altra un ambizioso procuratore distrettuale impegnato più a fare carriera che a far trionfare il bene sul male. L’avvincente thriller diretto da Frank Gary Grey (nel ‘98 firmò il bel "Il negoziatore") e scritto da Kurt Wimmer ("Sfera" e "Street Kings") ha dalla sua un bel merito: quello di giocare continuamente con i ruoli dei due protagonisti. Chi rappresenta il bene? Chi il male? Quanto è lecita una vendetta di sangue? Questa sorta di ballottaggio per le simpatie dello spettatore (che, probabilmente, per buona parte della pellicola quasi è felice del buon esito di alcuni piani assassini), tiene con il fiato sospeso quasi fino alla fine della pellicola, svelando progressivamente le proprie carte fino (purtroppo) un’improbabile soluzione finale (va bene "Prison Break", ma a tutto c’è un limite). Si respira quel pizzico di cattiveria che sta rendendo più interessanti i film sia d’azione sia thriller di questi ultimi anni, un cinismo non reale, ma realistico che fa parte della vita di tutti i giorni, ma che un cinema di troppi buoni sentimenti e happy end ha spesso cercato di mascherare. Gerard Butler, come suo solito, dà al suo personaggio la giusta fisicità e carica emozionale, mentre Jamie Foxx è bravo nel dipingere un uomo né buono né cattivo che, in fin dei conti, non sembra neanche vivere fino in fondo quell’esame di coscienza che le circostanze gli mettono davanti. Per quanto atipico nel suo sviluppo (è un thriller in cui fin da subito si sa chi sono i buoni e chi i cattivi), "Law abiding citizen" mantiene intatta la propria suspanse fino alla fine rivelandosi, in definitiva, una discreta visione.
La frase:
- "Tu pensi che tua moglie e tua figlia si sentano meglio sapendo che stai uccidendo in loro nome?"
- "Mia moglie e mia figlia non possono sentire nulla. Loro sono morte".
Andrea D'Addio
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