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Lasciati andareLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Rosanna Donato10 aprile 2017Voto: 9.0
“Lasciati andare” è un invito a vivere le emozioni senza lasciarsi frenare dagli altri e dalla propria posizione sociale. Nel film di Francesco Amato Toni Servillo è Elia, uno psicanalista ebreo che tiene tutti a distanza di sicurezza, persino la sua ex moglie Giovanna (Carla Signoris), la quale vive nell’appartamento di fronte e con cui continua a condividere il bucato e qualche serata al teatro dell’Opera. La sua vita è quel che si dice un’esistenza avara di emozioni, che Elia compensa mangiando dolci di nascosto e in gran quantità, finché un giorno, a causa di un lieve malore, è costretto a mettersi a dieta e a iscriversi in palestra. Un giorno irrompe nella sua vita Claudia (Veronica Echegui), una personal trainer buffa ed eccentrica, con il culto del corpo, nessun timore reverenziale per i cervelloni fuori forma come lui e un’innata capacità di trascinare nei suoi casini chiunque le capiti a tiro.
Finalmente arriva sul grande schermo una commedia italiana che vale la pena vedere per la maestria con cui è stata scritta e diretta. La sceneggiatura, infatti, gode di un approfondito lavoro di scrittura che non lascia nulla al caso ed è ricco di battute intelligenti. “Lasciati andare” è una pellicola caratterizzata da un umorismo leggero, che non stanca mai e che vorremmo vedere più spesso in una commedia cinematografica. Battute perfette che seguono in tutto e per tutto lo stile utilizzato dal regista, spesso volto a rimarcare la condizione di uomo solo e la paura ad aprirsi con gli altri del protagonista, Elia. Una regia sobria e ben ponderata, fatta di una varietà di inquadrature che sottolineano senza alcuna esagerazione l’importanza delle scene che si susseguono. Ogni personaggio ha un ruolo preciso nella storia ed è ben caratterizzato in ogni suo aspetto: dal carattere agli ideali, fino a giungere al loro approccio con il mondo che li circonda. La colonna sonora è molto energica e si presta particolarmente bene al ritmo incalzante che caratterizza la pellicola, la quale gode di una fotografia dalle tonalità calde e accese. “Lasciati andare” si erge sulla capacità del regista Francesco Amato di unire in un unico film e in modo equilibrato umorismo e riflessione. La pellicola aiuta a pensare come dietro ogni comportamento ci sia una spiegazione, che può essere a volte banale e a volte troppo pesante da sopportare. Un motivo che spesso è legato alla propria infanzia e che difficilmente permette alle persone di lasciarsi andare nella vita di ogni giorno. Toni Servillo, il quale solitamente si presta a film che di comico hanno poco e niente, è straordinario nei panni di uno psicanalista che cerca di curare gli altri, ma non riesce a rimettere in carreggiata se stesso. Come tutti gli uomini, anche lui ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a capire di cosa ha realmente paura e a superare gli ostacoli che a lui sembrano insormontabili. È proprio in questo momento che arriva Claudia, interpretata da una seducente e imprevedibile Veronica Echegui. Quest’ultima è chiaramente in ottima sintonia con il suo personaggio. L’attrice infatti, oltre ad apparire molto naturale e credibile nel suo ruolo, è colei che regala al pubblico le battute più divertenti, quelle giocate sull’ignoranza della figura coinvolta. Da qui si comprende che nel film vi sono anche degli stereotipi: una donna bella e atletica è ignorante, mentre un intellettuale difficilmente potrà avere un corpo scolpito. Questo è quanto emerge da “Lasciati andare”, una pellicola che si avvale anche di riferimenti letterari e personaggi citati di alto livello. A colpire per la sua interpretazione è senza dubbio Luca Marinelli (Lo chiamavano Jeeg Robot), che nel progetto veste i panni di un uomo che ha perso tutto e che ora vuole ritrovare il bottino conquistato derubando una gioielleria. Quest’ultimo, grazie all’aiuto dello psicanalista, capirà cosa sia giusto fare, anche se la situazione prenderà una piega bizzarra. Infine, è giusto menzionare la splendida Carla Signoris che nella pellicola interpreta Giovanna, l’ex moglie di Elia. La storia tra i due personaggi mette in luce quanto di questi tempi sia difficile esprimere i propri sentimenti e, tra una risata e l’altra (nascono in particolare dalle espressioni facciali dei due attori e dai loro comportanti in determinate situazioni), quanto l’amore possa essere forte. Talmente sentito da voler proteggere la propria metà da qualsiasi pericolo, anche quello derivante da un uomo che vuole ritrovare ciò che ha perso. La frase dal film:
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