FilmUP - Recensione: Una bionda in carriera

Una bionda in carriera
Circa sessantacinque anni fa un certo Mr. Smith si incamminò alla volta di Washington guidato dall'abile Frank Capra, oggi è la volta di Elle Woods e Charles Herman-Wurmfeld, già regista del divertente Kissing Jessica Stein. Elle (Reese Witherspoon / Sweet home Alabama) che nel primo capitolo delle sue avventure (La rivincita delle bionde) ha dimostrato a tutti che una bionda attenta alla moda ed alla persona non è per forza un'oca giuliva, questa volta sarà impegnata a ribadire il concetto nel centro governativo del Paese: Washington.
Improvvisamente colpita da sindrome animalista, Elle, decide di perorare una campagna contro l'uso di cavie animali grazie al supporto dell'Onorevole Victoria Rudd (Sally Field / Forrest Gump). Lo scontro con la kafkiana burocrazia del Campidoglio e con l'ormai imperante filosofia del compromesso abbatterebbero gli ideali di chiunque, tranne che della risoluta Elle, che chiama a raccolta le più incredibili risorse per risolvere il problema.

A parte il fidanzato di Elle, Luke Wilson, che sembra una sorta di David Duchovny in versione svampita, gli altri attori sono ideali per i loro ruoli. Certo la commedia è piuttosto ingenua, per non dire scontata, ma non lo sono ormai quasi tutti i film, quindi alla fine qualche risata e novanta minuti "zuccherosi" possono essere comunque una buona valvola di sfogo, e poi quando vi ricapiterà di vedere tutti gli abiti griffatissimi che fanno da cornici a Elle?

Curiosità: le scene girate al Campidoglio non sono state fatte a Washington, ma il Illinois.

La chicca: Jimmy Choo, il designer delle calzature, ha creato appositamente per il film 63 paia di scarpe che la Witherspoon ha tenuto al termine delle riprese.

La frase: "Come si può essere così felici senza aver azzerato una carta di credito?"

Indicazioni:
Commedia leggera e divertente per una serata senza pensieri.

Valerio Salvi

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