La lingua del santo
Antonio (Antonio Albanese, "La fame e la sete", "Tu ridi") e Willy (Fabrizio Bentivoglio, "La balia", "La parola amore esiste") sono due amici frequentatori del bar Antille, il ritrovo più disgraziato di Padova. Antonio era un giocatore di rugby e tuttora entra in campo per battere i calci piazzati e intascare centomila lire per ogni calcio che trasforma, ma non ha un lavoro fisso. Willy era rappresentante di articoli di cancelleria entrato in un vortice di fallimenti che l'ha portato a perdere il lavoro e la moglie Patrizia (Isabella Ferrari, "Dolce far niente", "Mare largo"). Dalla loro postazione (il bar) osservano le persone senza provare invidia per chi ha più di loro, fino a quando si presenta la loro occasione, enorme e sicuramente pericolosa. Nessuno dei loro amici potrebbe mai pensare che sono loro due quelli di cui i giornali fantasticano ogni giorno. Così con in mano 50000 lire e, probabilmente, un tesoro, percorrono strade, incrociano camion, capannoni e merci e alla fine in una notte di paura ciascuno capirà perché è arrivato così lontano. Anche se poi tanto lontano non è... Presentato all'ultimo Festival di Venezia dove ha ottenuto molti consensi dalla critica, "La lingua del santo" è diretto da Carlo Mazzacurati ("Vesna va veloce"). Girato a Padova e dintorni, luoghi che il regista conosce particolarmente bene, il film mette in contrapposizione due mondi, da una parte quello composto da chi non ha avuto successo nella vita composto da due personaggi un po' patetici ma simpatici, l'altro mondo è invece il presente, popolato da uomini apparsi dal nulla senza una storia, senza memorie e senza vere passioni, un mondo ricco ma infelice, composto esclusivamente da gente spietata e triste. Sulla contrapposizione tra le due realtà si fonda questa commedia ben diretta e sicuramente ben interpretata dai due protagonisti.
Scrivi la tua recensione!
|
Trailer, Scheda, DVD, Recensione, Opinioni
|
|
|