La Vespa e la Regina
Un'opera prima per Antonello De Leo, col corto Senza parole era arrivato alla nomination all'Oscar ('98), analizzando per primo un universo finora mai esplorato dal cinema.
Renato (Pere Ponce), "la regina"; è un giovane omosessuale, direttore di una rivista chiamata "The gay after". In punto di morte l'adorata nonna Assunta si fa promettere dal nipote che proverà almeno una volta a fare l'amore con una donna.
Ginevra (Claudia Gerini) è "la vespa", una cantante rock, leader solista in un gruppo che si fa chiamare "le Fucking Sisters". Di notte è una rockettara ribelle lesbica, che però è stanca del rapporto con la sua amante sposata con un bestione, e di giorno porta una parrucca bionda alla Marylin. E da questi presupposti che ha inizio la storia del loro incontro, Renato non sa ancora della vera identità sessuale di Ginevra, e la sceglie come donna che gli farà mantenere la promessa fatta alla nonna.
E' un film divertente, una classica commedia all'italiana, originale per il punto di vista dal quale si analizza l'omosessualità. E' da vedere per la curiosità sulle tante polemiche alimentate. Da una parte i Gay che fanno del "razzismo" alla rovescia, e trovano il film irriverente nei loro confronti; dall'altra la chiesa che finalmente si trova contenta di un film in cui si parla di sesso etero: "Perché c'è la redenzione dai propri peccati".
Ma il film per il regista è soltanto l'analisi della difficoltà di analizzarsi e di cambiare. Per noi è solo un modo di divertirsi senza malizia, e senza cercare secondi fini a tutti i costi.

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