Io vi dichiaro marito e... marito
A giudicare da quello che annunzia il prologo di questa commedia a "sfondo sociale" non ci sono dubbi: tempi duri per gli eterosessuali, specialmente se effettuano lavori rischiosi nella Grande Mela. Larry è un pompiere che ha già perso la moglie alcuni anni prima e che per un cavillo burocratico non può nominare i figli titolari della sua polizza sulla vita. L'unica scappatoia consiste nello sposare il collega e compagno di tante avventure Chuck, garantendo così un futuro ai due frugoletti.

Nonostante Adam Sandler goda di popolarità e prestigio crescenti negli Stati Uniti, va detto che le sue commedie non brillano per buon gusto e raffinatezza. Anzi, le ammiccatine e le frequenti battute relative alla sfera sessuale non hanno nulla da invidiare alla comicità nostrana in quanto a volgarità. In questa pellicola il personaggio interpretato da Chuck è così trash da non avere quasi né capo né coda. Lo scapolo costretto alla simulazione non è un semplice donnaiolo, ma un sessuomane aperto a qualunque tipo di esperimento e di strumento per il suo conseguimento. Allo stesso tempo Chuck è anche dotato di una curiosa sensibilità ultrafemminile. In certe occasioni potrebbe ricordare un personaggio della serie tv Scrubs: "il Todd". Di riferimenti sessuali del resto in "Vi dichiaro marito e marito" ce ne sono parecchi visto che l'argomento è la simulazione dell'orientamento sessuale. In questo modo ci viene propinato tutto l'armamentario delle ambiguità e delle situazioni "di confine" in cui potrebbero trovarsi due uomini nella situazione paradossale di Chuck e Larry e non ci viene risparmiata neppure la trovata del sapone che cade nella doccia maschile; impossibile non pensare: questo è davvero troppo. Oltre ai due protagonisti possiamo ammirare la "fisicatissima" Jessica Biel nel ruolo dell'avvocato ed un irresistibile (ma sottoutilizzato) Steve Buscemi nel ruolo dell'agente impegnato a scovare simulatori di sessualità alternative.
A coronare il tutto troviamo Dan Aykroyd, dalla cui presenza ingombrante è impossibile non farsi strappare almeno un sorriso. Presenze importanti ma tuttavia insufficienti a risollevare le sorti di una commedia macchiata da un ulteriore peccato originale: l'eccessiva lunghezza... beati i tempi in cui una commediola da meno di novanta minuti non doveva essere diluita in quasi due ore per ragioni quanto meno oscure.

Vi dichiaro marito e marito come molte commedie americane ha una morale, si potrebbe dire, di "maniera": bisogna accettare chi è diverso da noi, superare gli stereotipi e capire che tutti siamo diversi in qualcosa. Il tutto però viene presentato - paradossalmente - proprio con una lunga serie di stereotipi, e questo può essere disorientante.

La frase: "La nostra spazzatura non è abbastanza gay!"

Mauro Corso

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