Il cielo cade
Nell'estate del '44 Penny (Veronica Niccolai) e sua sorella Baby (Lara Campoli) perdono i genitori in un incidente e vengono condotte dagli zii che vivono in una villa in campagna. L'intera vicenda del film è raccontata attraverso gli occhi di Penny, la sorellina maggiore, cresciuta ed educata nell'ideologia fascista: grazie a lei faremo la conoscenza del mondo straordinario che si svolge attorno all'isola felice costituita dalla villa e dai suoi ospiti, nonché del mondo contadino che fa capo alla villa. Attorno all'abitazione si svolgono diverse vicende come l'amicizia con i figli dei contadini, la scuola, i problemi religiosi, la presa di coscienza di una realtà crudele ed ineluttabile, la scoperta dei primi palpiti amorosi, l'amicizia con un dolente Generale Tedesco consapevole e gentile, il fascino esercitato dallo zio Wilhelm (Jeroen Krabbé, "Un marito ideale", "Cinderella: la leggenda di un amore") intellettuale ebreo idealista e paladino di giustizia; vicende che hanno inizio nell'estate del '44 fino alla tragica conclusione della guerra. Il film di Andrea e Antonio Frazzi è liberamente ispirato al romanzo di Lorenza Mazzetti, vincitore del premio Viareggio opera prima nel '61 e tradotto in varie lingue con grande successo di critica, riuscendo solo quest'anno ad entrare anche in Germania. Il raccontare la storia attraverso gli occhi di una bambina di otto anni serve a dare più risalto alla storia stessa perché un bambino è un osservatore privilegiato per il suo essere ingenuo, diretto e sempre in via di trasformazione. La piccola Penny che inizialmente si sente esclusa e poco amata, reagisce a modo suo cercando di attirare l'attenzione finché non trova nello zio un punto di riferimento straordinario. Proprio lo zio darà vita al processo di trasformazione di Penny, che non arriva grazie ad una presa di coscienza (impossibile per una bambina di quell'età), ma attraverso la ricerca degli affetti e dello sviluppo dei sentimenti.
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