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Ho visto le stelle
A distanza di due anni dall'ultimo lavoro, Vincenzo Salemme ci fa trovare sotto l'albero di Natale la sua nuova, frizzante commedia: Ho visto le stelle!.
Reduce dal successo della pièce Cose da pazzi! (che ha segnato il massimo storico di incassi per una rappresentazione teatrale in Italia), il sempreverde Salemme si prepara a sbancare anche i botteghini mettendo in scena le rocambolesche vicende di Antonio e del suo compagno di viaggio Eugenio (Maurizio Casagrande).
Il 'la' della storia è dato dalla voglia del protagonista napoletano di lasciare il suo piccolo paese per trovare fama e fortuna in quel di Milano: Antonio, infatti, ha deciso di partecipare ad un reality show organizzato dalla - fantomatica - produzione Power Life. Dal momento in cui viene scritturato, il goliardico quarantenne vivrà le sue giornate convinto di essere spiato 24 ore su 24 da microfoni e telecamere nascosti, finanche quando incontrerà la donna della sua vita, Alina (Alena Seredova). Denso di citazioni, da Totò e Peppino a Tarantino passando per il leitmotiv di The Truman show, questo film ha la sua colonna portante nell'elemento dell'equivoco (di cui, a detta dello stesso Salemme, Scarpetta è stato il maestro assoluto), che con la sua forza narrativa dà vita ad una serie di gag esilaranti e gustose: persino Claudio Amendola (l'unico a dover sostenere, suo malgrado!, un ruolo serio e autoritario) in un paio di scene non riesce a non farsi scappare un sorriso, seppure soffocato. Del resto, la coppia Salemme-Casagrande, ormai ben collaudata, risulta davvero irresistibile grazie alla simpatia e alla professionalità dei due attori e alla loro profonda intesa sul set e nella vita: Casagrande è ciò che si chiama "la spalla ideale" per la riuscita degli sketch e tutto il film non può che beneficiarne. Non scontata, invece, era la bravura della Seredova (dalla "voce vellutata", come ha dichiarato il regista-attore), che invece si è rivelata un'attrice seria e non improvvisata, riscattandosi dal luogo comune della modella straniera "bella e basta".
A parte il finale forse un pò troppo precipitoso, che stona leggermente con il resto della commedia, Ho visto le stelle! è dunque il quinto film di Salemme - presumibilmente - di successo: brillante, fresco, semplice, addirittura ispirato (si veda l'interpretazione al piano dello stesso Salemme, che canta una sua poesia messa in musica da Antonio Boccia, firma delle colonne sonore di tutte le pellicole del regista), questo lavoro di ironia sottile e mai al di sopra delle righe sarà senz'altro molto più godibile di tanti altri film che cercano di strappare grasse risate solo con doppi sensi e amenità varie.
Laura Spina
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