Himizu
"Himizu" è l’adattamento cinematografico del manga del maestro Minoru Furuya, pubblicato dal 2001 al 2003 sulla testata "Young Magazine" di Kodansha e raccolto successivamente in quattro volumi. A realizzare questa trasposizione cinematografica e attualizzarla è il regista Sion Sono famoso per opere come "Suicide Club", "Love Exposure" e "Cold Fish". La vicenda è ambientata nei giorni nostri, poco dopo l’11 marzo quando un sisma di magnitudine 8.9 Richter ha sconvolto il Giappone seminando morte e terrore, seguito da un violento tsunami che ha aggravato considerevolmente la situazione già compromessa e danneggiato i reattori delle due centrali nucleari di Fukushima. In questo scenario di desolazione e di disperazione umana due giovani quindicenni cercano la loro strada. Yuichi Sumida non nutre grandi ambizioni, vuole solo diventare un uomo normale, con un lavoro e dei figli normali, senza essere fortunato né sfortunato. Vuole essere un uomo comune con una vita dignitosa, decisamente diverso dai suoi genitori in particolare da suo padre, ubriacone senza speranza continuamente in cerca di soldi che picchia il figlio e lo minaccia, invitandolo continuamente a togliersi la vita e da sua madre che non si prende cura di lui. Quando un giorno la donna scappa con l’amante lasciandolo da solo dentro di lui si scatena l’inferno, un senso di disperazione lo attanaglia e lentamente sembra rinunciare a vivere, ma accanto a lui appare una sua compagna di classe, Keiko Chazawa da sempre innamorata di lui. Inizia un corteggiamento serrato da parte di Keiko, ma Sumida sembra disinteressarsi completamente a lei, anzi arriva a detestarla. Una sera quando il padre si presenta a casa di nuovo ubriaco il ragazzo, non riuscendo più a trattenere la rabbia, lo uccide. Sumida è sconfitto, si rende conto di non poter più diventare la persona rispettabile e normale che ha sempre desiderato essere. La sua mente è sconvolta e i demoni interiori che lo affliggevano prendono il sopravvento portandolo alla follia, in questo stato mentale alterato il ragazzo decide di redimersi liberando la società dalle persone potenzialmente malvagie come lui.
Armato di un coltello comincia ad aggirarsi per la città incontrando persone mentalmente instabili come lui, che seminano il panico accoltellando le persone comuni, cercando di fermarle. Chazawa cerca in tutti i modi di riportarlo alla normalità. Scene di violenza si mescolano con momenti di riflessione surreale, una comicità grottesca e a volte feroce si fa strada in questa realtà delirante, ricca di simbolismi, mescolata di un’oscura poesia come quando i personaggi si trovano fra le macerie provocate dallo tsunami, in piedi, solitari e l’unico rumore che si avverte è il rumore sommesso di un contatore Geiger che indica la presenza di radiazioni. "Himizu" è un grido di dolore di un popolo che si trova solo, abbandonato al proprio destino, di un ragazzo che deve crescere troppo in fretta e combattere contro se stesso, ma al tempo stesso è un grido di speranza come dimostra la sequenza finale in cui Chazawa incita Sumida a non mollare e a correre insieme a lui verso il futuro. E’ un’opera stilisticamente ben costruita ed originale, caratterizzata da un’alternanza di tempi atti a sottolineare i diversi momenti dello stato d’animo e psicologico del protagonista e caratterizzata da una forza interna che conquista lo spettatore. Diversi i piani di lettura del film, è un romanzo di "formazione" e "rinascita" del giovane Sumida, ma è al tempo stesso la rappresentazione simbolica di un popolo provato dagli eventi che cerca di risollevarsi.
La frase:
""Riconosco una mosca nel latte, riconosco un cavallo da un mulo, riconosco chi lavora da chi non fa un bel niente, riconosco il sonno dalla veglia, so riconoscere un uomo dall'abito. Conosco tutto, fuorché me stesso" [ autore della poesia Francois Villon]".
a cura di Federica Di Bartolo
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