Guida galattica per autostoppisti
Dopo l'attacco spielberghiano de La guerra dei mondi, gli alieni tornano ad invadere il grande schermo con Guida galattica per autostoppisti, esordio alla regia per Garth Jennings, ispirato all'omonimo best seller di Douglas N. Adams (occhio alle iniziali), primo di una serie di cinque, già trasmissione radiofonica, a fine Anni Settanta, a metà strada tra l'odissea spaziale fantascientica e la commedia satirica esilarante, senza dimenticare l'inchiesta sulla natura della realtà.
"Abbiamo sempre creduto che Guida galattica per autostoppisti potesse stare al cinema di fantascienza come Austin Powers stava a James Bond: un'affettuosa presa in giro ma anche un'incredibile avventura. Questa versione splendidamente originale della storia rende omaggio alla straordinaria creatività di Douglas Adams, dando vita a un nuovo genere di avventura emozionante per una generazione che conosce per la prima volta La guida".
Con queste parole il produttore Roger Birnbaum spiega il lungometraggio, interpretato da Martin Freeman (Love actually-L'amore davvero), Mos Def (The woodsman-Il segreto), Warwick Davis (Willow) e Sam Rockwell (Il genio della truffa), che, tra storie di robot, stramberie ed enciclopedie intergalattiche, racconta la vicenda di Arthur Dent, il quale, nel momento in cui scopre che il pianeta Terra sta per essere distrutto dai Vogon per fare posto ad un'autostrada dell'iperspazio, chiede immediatamente un passaggio ad una nave spaziale, con l'aiuto di Ford Perfect, suo migliore amico, in realtà alieno. In un universo del tutto alternativo e con regole proprie, Arthur scoprirà molte cose nuove, grazie ad un interessantissimo libro elettronico chiamato Guida galattica per autostoppisti, la più grande raccolta di conoscenza cosmica dal Big Bang ad oggi, secondo cui l'amore è una malattia psicosomatica debilitante, provocata dalla produzione di diversi ormoni nel corpo della vittima ignara o anche incapace di controllarsi.
Tra folli invenzioni come l'Arma a punto di vista, il Motore d'improbabilità infinita ed il Gotto esplosivo pangalattico, veniamo a conoscenza, tra l'altro, dell'esatto significato della vita e del fatto che l'asciugamano sia l'oggetto più utile che una persona possa portare con sé, mentre bizzarre creature alla Men in black e Guerre stellari riempiono lo schermo.
Tirando le somme, se siete amanti della colorata e grottesca fantascienza di Terry Gilliam, Guida galattica per autostoppisti è proprio il film che fa per voi, in ogni caso, però, ad affascinare è più il lato tecnico e scenografico che la vicenda raccontata, non troppo coinvolgente ed a lungo andare fracassona.
La frase: "Non permettete a un Vogon di leggervi le sue poesie"
Francesco Lomuscio
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