Agente Smart - Casino totale
Creata da Mel Brooks e Buck Henry a metà degli anni ’60, Get Smart fu una delle sit-com più apprezzate e divertenti della storia della televisione, tanto che tuttora le sue repliche, periodicamente, continuano ad essere trasmesse sia in Italia che all’estero. L’idea di base era quella di parodizzare le gesta di James Bond creando un agente speciale imbranato e pasticcione (un pò alla Jacques Clouseau per intenderci) che nonostante la goffaggine alla fine riusciva sempre a risolvere "il caso". Questo quindi il punto di partenza del nuovo film di Peter Segal, uno specializzato autore di commedie ("L’altra sporca ultima meta", "50 volte il primo bacio", "Terapia d’urto") che qui si separa dopo tre film consecutivi dal suo fido amico Adam Sandler. Per impersonare l’agente Smart senza tradire le caratteristiche fisiche dell’originale Don Adams, serviva un attore dalla comicità più fisica, uno capace continuamente di prendere le botte e fare figuracce lasciando il sorriso stampato sul viso dello spettatore.
Un obiettivo che, alla resa dei conti, Steve Carell centra in pieno.
Il suo modo di incassare i colpi, di cercare di trattenere emozioni e pensieri comunicando invece tutto grazie alla sua mimica facciale, è uno dei punti di forza del film. Il resto, ciò che lo rende una pellicola godibilissima e adatta a chi cerca anche grosse risate di pancia, è merito di una sceneggiatura ricca di trovate comiche di ogni tipo. Si passa da quelle più classiche da film muto al gioco degli equivoci, passando (ed è la parte migliore) per genialate degne della miglior ZAZ (il trio Zucker-Abrahams-Zucker autore dei vari "Pallottola spuntata" e "Hot Shots") come il Presidente degli Stati Uniti a cui viene comunicato un attacco terroristico mentre sta leggendo favole ai bambini (Bush e l’11/9) o il "colpo a sorpresa" del lancio della cornetta del telefono. Non tutto è riuscito, senza dubbio, alcune gag paiono sconnesse o un pò forzate (anche se potrebbe essere il solito peso di un doppiaggio che per i film comici è sempre molto difficile), ma data la mole di situazioni riuscite, sono gocce in un bicchier d’acqua. Tante, e ben inserite, le citazioni della serie televisiva: non c’è Don Adams (morto purtroppo nel 2005), ma c’è comunque l’agente 13 stavolta nascosto dentro un albero (un cameo di Bill Murray), la scarpa-telefono, l’auto dell’agente 86 e il cono del silenzio (più sicuramente qualcos’altro che chi scrive non avrà notato). Per gli appassionati della serie non servirà forse per compensare il fatto che l’Agente Smart della versione cinematografica sia molto più "vincente" dell’originale, ma non è forse la realizzazione di un bel film il migliore degli omaggi?
La frase: "Tieni duro e non piangere, non sei un salice".
Andrea D’Addio
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