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Oggi ho visto... - Agenda dei films Vol. 9 |
HaroldKid
Reg.: 11 Gen 2009 Messaggi: 4589 Da: milano (MI)
| Inviato: 06-08-2009 01:00 |
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Ragazzi, è giovane e sincero.... e ormai in questo forum non ne girano più molti cosi...
DETOUR di Edgar G. Ulmer alias la signora senza camelie e/o l'avventuriero senza fortuna.
Un manuale di Destino per principianti scritto con la penna del noir. Una volta terminata la visione, si capisce come effettivamente non importi minimamente la consistenza dei personaggi nè la coerenza della storia, chè tutto è guidato da una mano superiore, intenta a mescolare le carte sul tavolo. Gli interventi registici sembrano servire unicamente da briciole di Pollicino lungo il percorso, da segnapagina lungo il testo che si sviluppa autonomamente, a partire dall'input Etico che lo innerva. Al di sotto ci sta tutto un universo, il nostro, il solito, meravigliosamente già calibrato anche in queste prime prove: il narratore inaffidabile che attraverso il suo eloquio mediato ed offuscato diffonde gli unici valori fissi e immutabili del racconto, anche se destinati a fallire miseramente xchè anacronistici; la dark lady per accidente e non sostanza, minata nel profondo, viziosa ma lo stesso in grado di equilibrare la bilancia morale; il criminale a metà, dannato per reputazione ; la realtà inesistente e intangibile perchè oscura e impenetrabile, coll'aria avvelenata dalla/della sua propria disperazione...
Insomma, già e ancora un mondo di finzione che riflette su se stesso, che nello stabilire i propri canoni (registici, fotografici, narratologici ) li sovverte, li mette in gioco, li confonde sin quasi a sovvertirli. E taccio sulla portata metalinguistica del finale, ulteriore dimostrazione di come il Cinema alla fine riesca sempre e comunque ad averla vinta sulla realtà che (non) si limita a rappresentare, superandola in astuzia.
VOTO:9,5 |
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Moreschi
Reg.: 14 Gen 2006 Messaggi: 2038 Da: Milano (MI)
| Inviato: 06-08-2009 02:47 |
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Il conformista di Bernardo Bertolucci
Stupendo: tempi perfetti, raffinato, intelligente, coinvolgente, senza sbavature.
Davvero: grandissimo.
_________________ “Tutti i miei film possono essere pensati in bianco e nero, eccetto Sussurri e grida ... ho sempre immaginato il rosso come l'interno dell'anima” (I. Bergman). |
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DeadSwan
Reg.: 05 Apr 2008 Messaggi: 1478 Da: Desda (es)
| Inviato: 06-08-2009 11:33 |
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quote: In data 2009-08-05 12:59, HaroldKid scrive:
quote: In data 2009-08-05 12:56, DeadSwan scrive:
quote: In data 2009-08-04 11:02, HaroldKid scrive:
THE MALTESE FALCON di John Huston
, ma in ogni caso rimane sopravvalutato
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No.
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Perchè?
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Perché, tanto per cominciare, un'opera che funge da codificazione dei topoi a venire non può essere sopravvalutata, per definizione.
Perché non si diventa capostipite di un genere a caso. Lo si diventa perché si crea una nuova provincia dell'immaginario e questi sono atti che non accadono tutti i giorni.
Perché questo film può fare a meno del soggetto. Perché il suo soggetto è come il falcone, un falso, un feticcio, la materia di cui sono fatti i sogni. Un teatro di burattini senza burattinaio.
Perché ha un'atmosfera di soffocante follia, un puzzo di rancido, perché ogni personaggio è oltre il crinale dell'equilibrio mentale. Perché questo film celebra l'ossessione come raramente è capitato di vedere.
Perché è un film assolutamente senza catarsi, non dà né ai personaggi né agli spettatori quello che desiderano, annulla le emozioni. Perché non si fa scrupolo di ingannare e deludere lo spettatore.
Perché Bogart accettabile un par di palle! E' l'immagine di Bogart che conta. Huston ha inventato Bogart per tutta la posterità. "Casablanca", "Il grande sonno", "Il tesoro della Sierra Madre", nascono da qui.
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Lollina ex "lolly19"
Reg.: 11 Gen 2002 Messaggi: 19693 Da: albenga (SV)
| Inviato: 06-08-2009 13:24 |
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Visto l'ultimo (e spero ultimo per sempre) Harry Potter.
_________________ Perchè sentiamo la necessita' di chiaccherare di puttanate, per sentirci a nostro agio?E' solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero speciale,quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace. |
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HaroldKid
Reg.: 11 Gen 2009 Messaggi: 4589 Da: milano (MI)
| Inviato: 06-08-2009 13:48 |
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Rimango convinto che non si possa giudicare un film solo ed esclusivamente dal suo impatto estetico-culturale. è necessaria come primo passo un'analisi diciamo più strutturalistica, o meglio intrinseca al testo stesso. E A SEGUITO DI CIò, IO non posso non affermare che il falcone sia un film acerbo, immaturo, stilizzato, pionieristico.. insomma l'opera (pur insigne ) di un debuttante...
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roccomedia
Reg.: 15 Lug 2005 Messaggi: 3829 Da: Bergamo (BG)
| Inviato: 06-08-2009 14:12 |
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quote: In data 2009-08-06 11:33, DeadSwan scrive:
Perché, tanto per cominciare, un'opera che funge da codificazione dei topoi a venire non può essere sopravvalutata, per definizione.
Perché non si diventa capostipite di un genere a caso. Lo si diventa perché si crea una nuova provincia dell'immaginario e questi sono atti che non accadono tutti i giorni.
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E "Una pallottola per Roy"? |
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roccomedia
Reg.: 15 Lug 2005 Messaggi: 3829 Da: Bergamo (BG)
| Inviato: 06-08-2009 14:14 |
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quote: In data 2009-08-06 13:48, HaroldKid scrive:
il falcone sia un film acerbo, immaturo, stilizzato, pionieristico.. insomma l'opera (pur insigne ) di un debuttante...
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ma è comunque fatto della stessa materia con cui si relizzano i sogni ... |
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DeadSwan
Reg.: 05 Apr 2008 Messaggi: 1478 Da: Desda (es)
| Inviato: 06-08-2009 18:18 |
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quote: In data 2009-08-06 14:12, roccomedia scrive:
quote: In data 2009-08-06 11:33, DeadSwan scrive:
Perché, tanto per cominciare, un'opera che funge da codificazione dei topoi a venire non può essere sopravvalutata, per definizione.
Perché non si diventa capostipite di un genere a caso. Lo si diventa perché si crea una nuova provincia dell'immaginario e questi sono atti che non accadono tutti i giorni.
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E "Una pallottola per Roy"?
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Lo considero alla pari col Falcone.
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 06-08-2009 20:12 |
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HaroldKid
Reg.: 11 Gen 2009 Messaggi: 4589 Da: milano (MI)
| Inviato: 07-08-2009 02:56 |
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GILDA di King Vidor
Uno dei film più deludenti della storia, incapace di decidersi tra il melodramma strappalacrime di quarta categoria e la parodia della storia di mistero, una scelta questa che se non avrebbe dato alla figura della Hayworth tutta la popolarità che sappiamo, avrebbe però consegnato ai posteri cinematografici una più accettabile e onesta memoria di sè(gli spunti dati dal servo pasticcione e dal poliziotto moralista meritavano maggior spazio)
Non posso dire esercizio di stile musicale al servizio della Rossa, ma di certo una delle opere più insulse e noiose che mi sia mai capitato di vedere.
VOTO:4,5 perchè un paio di inquadrature ad effetto non fanno un film....
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Moreschi
Reg.: 14 Gen 2006 Messaggi: 2038 Da: Milano (MI)
| Inviato: 07-08-2009 04:17 |
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I pugni in tasca di M.Bellocchio
Lucido, spietato, di grande fascino.
Ha solo un momento di esagerazione: i dieci minuti che seguono l' omicidio della madre. in cui protagonista e sorella impazzano.
Prima parte superba, seconda ottima.
Uno schiaffo alla "sacralità" (ma quale sacralità??) della famiglia alla maniera di Bellocchio.
l' interpretazione di Lou Castel non viene mai citata, ma a me è persa davvero grande.
Leggo che Marco voleva Maurice Ronet nella parte. Io adoro Ronet. chissà come sarebbe venuta.
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stefan0
Reg.: 23 Feb 2008 Messaggi: 302 Da: castelliri (FR)
| Inviato: 07-08-2009 08:52 |
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le vite degli altri-Florian Henckel von Donnersmarck |
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DeadSwan
Reg.: 05 Apr 2008 Messaggi: 1478 Da: Desda (es)
| Inviato: 07-08-2009 10:26 |
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quote: In data 2009-08-07 02:56, HaroldKid scrive:
GILDA di King Vidor
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Charles Vidor
Ieri sera Harry Potter e la tempesta ormonale .
Bah...
Più pieno di buchi di un setaccio. Ma parlando di difetti, ti incanta con poche scene ad effetto per poi cincischiare con cose di cui non frega una mazza a nessuno. D'altro canto, presenta un repertorio di pessime interpretazioni da far spavento: credo che Radcliffe abbia raggiunto un nuovo limite nell'arte della recitazione, riuscendo ad essere meno espressivo di un palo della luce.
Però risate tante.
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joeblack
Reg.: 23 Set 2004 Messaggi: 12354 Da: Roma (RM)
| Inviato: 07-08-2009 21:43 |
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uomini che odiano le donne...
alla fine non ho saputo resistere alla tentazione... che dire, niente male nel complesso, ma gli attori ... mamma mia ... a parte lisbeth, ma quello che interpreta micheal da dove cazzo l'hanno preso? è orribile. ed erica? non ci scoperei manco se fosse l'ultima donna sulla terra. |
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HaroldKid
Reg.: 11 Gen 2009 Messaggi: 4589 Da: milano (MI)
| Inviato: 08-08-2009 02:23 |
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LA FUGA di Delmer Daves
E' quando vedo film come questo che mi rammarico d'aver perso , non aver mai guadagnato la dialettica necessaria, in questo caso x dare giustizia di un (quasi?) capolavoro.
Un'opera che grida vendetta per non essere (ri)conosciuta come si meriterebbe, come e al contrario del suo protagonista, nascosto per volontà e necessità prima, e poi celato alla verità dello sguardo (proprio e dello spettatore)
Il Cinema, arte visiva x eccellenza, che costruisce un intero universo estetico - esistenziale basato sulla privazione di questa facoltà sensoriale primaria.
Da questa "selezione innaturale " nasce e cresce un thriller impeccabile, in grado di mantenersi su standard ritmici incredibilmente elevati, capace di nascondersi e trasformarsi esso stesso, ora in commedia grottesca, ora in horror , di nuovo in melodramma (contenuto, mantenuto nei confini dell'indistinto dalla sobrietà delle due star protagoniste, ove una Bacall imperante imperiosa e strabordante muta in eccellenza la rozza mediocritas di Bogey, qui ancora più icona che interprete, ma il discorso mdetalinguistico a seguire sarebbe troppo fuori traccia ) per poi tornare sulle piste torbide e dissestate del mistero.
Ma in fondo importa poco dove e cosa ci porterà la fine dell'avvewntura chè ciò a contare e intrigare davvero è l'avventura stessa , il suo inesorabile dipanarsi e rigenerarsi sempre nuovo d'opera arte multiforme .
E tutto ciò, pregio assoluto e indefettibile, a prescindere completamente dalla furbesca (perchè necessaria ) tessitura linguistica dell'intreccio nella prima parte, con la famigerata quanto malconosciuta exploitation della soggettiva (e la poca sapienza dei posteri ha dato origine a una vulgata da moviegoer oltremodo errata, peggio forse anche dell'inganno dei 10 stacchi di ROPE); i 40 minuti in questione si caratterizzano certamente per un uso anomalo della tecnica, ma sono frequenti e perfettamente logici gli inserimenti di inquadrature "normali " ;si riteneva forse che sarebbe stato impossibile comprendere appieno lo svolgersi degli eventi senza l'uso dell'oggettiva, ma probabilmente forte era ancora lo "shock" per il colpo di stato di Montgomnery di pochi mesi prima, con la DONNA DEL LAGO, film davvero girato tutto in first person, a parte alcune inquadrature - trucco davanti a uno specchio.
A mio parere se si parla di mero e puro folklore cinematografico, la follia di Montgomery "vince " , ma indubitalmente il risultato finale è di tutt'altro spessore, nel caso di Daves.
VOTO: 10 |
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