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Venezia '63 / Diario del giorno



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Il diario quotidiano dei nostri inviati con il resoconto di quanto accade al Festival, cinema ma non solo...


30.08.2006 - Diario del giorno

Dopo un anno di attesa, anche quest'anno è arrivato l'atteso appuntamento Italiano con il Cinema, che nonostante polemiche e veleni è sicuramente simboleggiato dal Festival di Venezia. Sotto l'ombra del Leone, star e cineasti di tutto il mondo, saranno sotto i riflettori per i prossimi dieci giorni e noi non potevamo fare a meno di raccontare la nostra esperienza nella laguna.

Chi si aspettava il caldo torrido e il sole cocente che avevano appesantito la manifestazione dello scorso anno, ha potuto tirare un sospiro, e non solo di sollievo, le nuvole e il vento hanno infatti rinfrescato l'aria lagunare, e nonostante la pioggia scrosciante di questa prima giornata e le maniche lunghe sin dalle prime ore, non si può non apprezzare un clima finalmente più mite.

Anche l'area del Festival è mutata rispetto allo scorso anno, e così davanti all'hotel Excelsior sono sparite le statue quasi vive sedute nelle panchine a leggere il giornale per dare spazio ad una sfilata apprezzabile di auto d'epoca targate Lancia, partner della 63ª Mostra.

Novità anche per me, che trascinata dalla mia accompagnatrice alla caccia al vip, passatempo da me sempre detestato, sono andata a curiosare all'uscita della Sala Grande dopo la proiezione del film d'apertura "The Black Dahlia" in gara per il Leone d'Oro. Ed è con grande sorpresa che ho pensato di essere stata catapultata in una puntata infinita de "L'Isola dei Famosi" ...una lunga fila di stelline decadenti, personaggi semiconosciuti, conosciuti e dimenticati, agghindati con improbabili abiti da sera in colori decisamente impossibili coordinati in modo veramente assurdo, e indossati con goffaggine, hanno percorso il viale per l'Hotel Excelsior, sede Veneziana non solo dei succitati personaggi, ma anche della diva del film, Scarlett Johansson, che almeno ha scelto uno stile che le stava veramente bene, influenzato dagli anni '40, ambientazione della pellicola, e curato fin nei minimi particolari dai capelli al rossetto all'abito.

Tra lamè, ciabatte sciccose e boa di struzzo, i volti noti dello spettacolo nostrano, in cerca forse di visibilità e dell'obiettivo dei fotografi, hanno dato bella mostra di se, e di abiti che qualsiasi esteta gli avrebbe sconsigliato di indossare, circondando e seguendo la macchina della diva, come ad un corteo funebre, tanto da non permettere quasi all'auto di camminare agevolmente...

Monica Cabras

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