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La classe - Entre les murs
Il regista francese Laurent Cantet, autore, tra gli altri, di Verso il sud, con Entre les murs ci porta "fra le mura", cioè dentro una classe di un liceo. Colpito dal best seller di François Bégaudeau, dall’omonimo titolo, che racconta, in una sorta di diario, le sfide quotidiane di un professore di lettere, Cantet ha deciso che nessuno meglio di Bégaudeau potesse ricoprire il ruolo del professore. Chi più di Bégaudeau stesso sarebbe stato in grado di rappresentare il proprio lavoro quotidiano, avulso da ogni finzione e maschera attoriale?
"Avevo necessità di uno sguardo che venisse dall’interno. Il rapporto di François con il suo mestiere e i suoi allievi era molto singolare. Lui mi ha aiutato anche con suggerimenti su alcune scene e su alcuni passaggi del progetto", ha dichiarato Cantet.
L’intento del regista, spesso definito "il Ken Loach francese", è chiaro: spogliare il mezzo cinematografico di ogni finzione, di ogni sovrastruttura recitativa e offrire la realtà, in una sorta di finto documentario in cui la macchina da presa sembra assente o ferma, pronta a cogliere ciò che le passa davanti.
"Sembra" assente, perché in realtà Cantet segue i due punti di vista, quello dell’insegnante nel suo confrontarsi con gli studenti e quello, molteplice, di più sguardi, di ogni studente e fra studenti, colti nelle interazioni con il professore ma anche tra loro. Un uso naturalistico, abilissimo della macchina da presa, sorretto da una mano leggera e "invisibile", cui non sfugge né una frase, né uno sguardo o un sospiro.
Cantet filma le sfide e le lotte quotidiane che avvengono in una qualsiasi classe di un qualsiasi liceo francese di periferia: multirazziale, "normale", non elitario ma neppure estremo. Una scuola come tante. Una scuola "normale", se il termine ha un qualche significato.
Tra ribellioni, confronti verbali, piccoli drammi, situazioni comiche, Entre les murs è un film sull’insegnamento e sull’essere studenti, un’opera più vera del vero, che registra la quotidianità, le fatiche dell’insegnare lungo un intero anno scolastico.
François Bégaudeau recita il suo modo di insegnare, in cui ogni frase, ogni termine, ogni forma verbale è oggetto di confronto e discussione, ma in cui, in un’impostazione pedagogica ultrademocratica, Bégaudeau impone delle regole, l’alzarsi in piedi all’arrivo del professore, il dargli del lei, l’atteggiamento composto… tutte regole di disciplina necessarie per poter stabilire chiaramente, senza confusioni, i ruoli e per poter lavorare – anche se faticosamente.
Cantet riprende il quotidiano di quest’arena, con leoni affamati e ansiosi di essere soddisfatti. Nella giustificazione del sapere e di ogni regola.
La frase:
- "Ho sentito che ieri all’incontro mi avete fregato!"
- "Ancora un intervento sulla poesia, vedo"
- "No, non sto parlando di poesia..."
Giulia Baldacci
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