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Il dottor Dolittle 2
Questo è uno dei pochi casi in cui un sequel riesce a non far rimpiangere troppo l'originale: simpatico con idee fresche senza essere una mera ripetizione del precedente.
L'ormai famoso Dr. Dollittle, l'unico che riesca a comunicare con il regno animale, (Eddie Murphy / "Il Professore Matto") divide il suo tempo tra i suoi pazienti umani e gli animali tanto da non poter stare con la sua famiglia. Un giorno si presenta in casa una donnola come emissario di tale "Don Castoro" (no, non è "Don Chuck Castoro" dei cartoni animati degli anni ottanta), una sorta di padrino della foresta: gli alberi sono in pericolo poiché uno speculatore ha deciso di abbatterli e solo il Dr. Dolittle può aiutarli.
L'unica possibilità di salvare l'area è trovare una specie protetta che ci viva all'interno. La ricerca porta il Dr. Doolittle da Ava (con la divertentissima voce della Letizetto) un orsa "western pacific", ma purtroppo occorre un compagno e l'unico è Archie (che parla con voce milanese ed inflessione simili a quelle del "cavaliere") un orso da circo che preferisce patatine e TV alla foresta e non ne vuole sapere di cambiar vita. Il Dottore ha solo un mese di tempo per far nascere l'amore tra i due orsi, dopodiché le ruspe faranno il loro corso.
Il film è incentrato sulle numerose gag tra Eddie Murphy e l'orso Archie, generalmente molto divertenti, anche se ritengo che alcune (su tutte quella nel bagno dell'area di servizio) siano poco adatte ad un pubblico giovane, ma soprattutto basate su un umorismo di bassa lega. Anche gli altri animali, come Lucky il cane che avevamo apprezzato già nella prima pellicola, regalano momenti esilaranti che hanno richiesto non pochi sforzi agli addestratori per far convivere specie diverse sullo stesso set (di solito si utilizza dell'ammoniaca per soffocare l'odore dei diversi animali ed impedire che si innervosiscano). L'unico neo, a parte la regia scolastica di Steve Carr, è l'intenzione di aggiungere alla sceneggiatura una sorta di conflitto generazionale tra il Dr. Dolittle e sua figlia Charisse (Raven-Symone / "I Robinson"). Se da un lato assistiamo a qualche scena simpatica, dall'altro risulta decisamente slegato dal contesto della pellicola ed appesantisce il finale.
La frase:
"Se fai questa cosa sarai l'orso più famoso del mondo."
"Più di Winnie the Pooh?"
Curiosità: Alcune delle scene sono state girate usando un orso meccanco animato da un team di esperti, quindi non tutte le evoluzioni di Archie sono vere!.
Indicazioni: Divertimento assicurato per tutti i bambini, ed anche per chi li accompagna.
Valerio Salvi
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