Diana - La storia segreta di Lady D.
Di film sulla Principessa Diana, ne sono stati fatti molti. Sulla vita, sulla morte, sul suo rapporto con Carlo e con la famiglia reale. In Diana – La storia segreta di Lady D, quello che ci propone ora il regista tedesco Oliver Hirschbiegel è un dettaglio della sua storia, lo sguardo ravvicinato degli ultimi due anni della sua esistenza. L’importanza del voler raccontare questo preciso arco temporale, risiede nel fatto che è in quel momento che Diana ha iniziato a vivere realmente. Da moglie tradita e donna sola, dopo aver conosciuto Hasnat Khan ha ritrovato passione e vitalità.
Si sono conosciuti in un ospedale di Londra, e da qual momento non sono riusciti a fare a meno l’uno dell’altro. E’ grazie a lui, che la principessa del Galles ha trovato la forza di impegnarsi attivamente nelle campagne umanitarie per cui è ancora oggi famosa in tutto il mondo. Ma come la maggior parte delle storie, anche la loro non ha il lieto fine. Troppi ostacoli e problemi insormontabili, che neanche la sicurezza di aver trovato il vero amore è riuscita a far superare.
Hirschbiegel porta sul grande schermo la storia di una donna che nulla chiedeva se non essere trovata e presa per mano, sentirsi viva e amata. Ma quando la tua vita privata è in mano al mondo, vivere non è una cosa facile e non tutti possono sopportarlo. Nel mettere in scena questo cocktail di sentimenti, la meravigliosa Naomi Watts, nei panni di Diana, ci regala un’interpretazione da brividi, mostrando fragilità e timidezza e allo stesso tempo disinvoltura e fascino.
Se in effetti non si sentiva il bisogno di un ennesimo e ulteriore film sulla principessa, la scelta di raccontare questo episodio particolare e poco noto è in questo senso ottima. Perché Diana non era solo la moglie di Carlo o la madre dei futuri eredi al trono. Ma era principalmente una donna, che si è presa la sua rivincita nei confronti della vita dopo aver chiuso nel cassetto gli anni passati a Buckingham Palace.
La frase:
"Ci sono tantissime persone che mi amano nel mondo. Ma perché non ce n’è neanche una disposta a prendermi con se?".
a cura di Valeria Vinzani
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