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Amore & altri rimedi
"Incontri milioni di persone e nessuno ti colpisce veramente, poi un giorno ne incontri una e la tua vita cambia"(cit. dal film "Amore e altri rimedi").
L’intero spirito di questa commedia romantica e drammatica può essere riassunto brevemente in questa semplice e veritiera battuta.
Il protagonista è Jamie Randall (Jake Gyllenhaal), un giovane brillante dall’indiscutibile fascino capace di far girare la testa ad ogni donna, rappresentante farmaceutico di una delle grandi aziende del mercato americano. Pur dedicando tutto se stesso al lavoro per raggiungere un buon fatturato e farsi notare dall’azienda madre, le cose non vanno tanto bene fino a quando non diventa informatore scientifico del nuovo e rivoluzionario farmaco: "Viagra". Mentre si arrabatta in ogni modo per riuscire a introdurre i vari prodotti, ancora inconsapevole dell’introduzione della nuova pillola dell’amore, incontra Maggie Murdock (Anne Hathaway), uno spirito libero che cerca di combattere i problemi derivanti dal morbo di Parkinson da cui è affetta dall’età di 26 anni. Inutile dire che fra loro s’instaura una relazione anche se solo di letto, ma il tempo scorre e qualcosa cambia, l’amore fa capolino fra i due, a dividerli e ad unirli c’è comunque questa terribile malattia. Un morbo debilitante, degenerativo che porterà Maggie a perdere se stessa, cancellando in lei ogni cosa.
Sebbene la storia sia scontata, vi è comunque un guizzo di originalità derivata, non solo dalle capacità dei due attori protagonisti Gyllenhaal e Hathaway, ma dal fatto che l’opera presenta nella sua stessa costruzione diversi livelli di lettura, rendendo la pellicola una rappresentazione realistica della società degli anni ’90, in particolare del mondo dell’industria farmaceutica e del sistema sanitario americano. L’amore però domina il campo, un amore travagliato e basato non solo dall’indiscutibile incapacità dei due giovani amanti di accettare il fatto che sono legati l’uno all’altro, ma anche dal dramma della malattia.
"Amore e altri rimedi", il cui titolo originale è "Love and other drugs", rivela chiaramente i diversi livelli di lettura, anche se a volte solo accennati. Scritta e diretta da Edward Zwick, già regista di pellicole indimenticabili come "L’ultimo Samurai" o "Blood Diamond", è l’adattamento cinematografico del romanzo di Jamie Reidy: "Hard sell: The evolution of a Viagra salesman" pubblicato nel 2005.
Se nella prima parte l’opera non sembra decollare, piano piano i toni della commedia sentimentale vanno crescendo, nella seconda parte fanno largo a quelli più malinconici e drammatici che ricordano da lontano "Autumn in New York". La tragedia e la commedia si alternano a momenti romantici e surreali dalla comicità sboccata e volgare, che inficiano l’opera. "Amore e altri rimedi" non è una commedia romantica che spinge le persone a sognare ad occhi aperti, non riesce ad emozionare o a commuovere, ma... grazie al suo realismo, con tocchi delicati descrive e denuncia la situazione in cui versano i malati di Parkinson e non solo loro, ma anche i loro parenti, che per amor loro assistono la persona cara vedendola spegnersi giorno dopo giorno e perdere ciò che amavano: il suo sorriso, la sua intelligenza, ciò che li ha conquistati.
La frase: "Non è una malattia, è un romanzo russo".
Federica Di Bartolo
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