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Guida per riconoscere i tuoi santi
"A Guide To Recognizing Your Saints" segna l'esordio alla regia di un giovane regista newyorkese, Dito Montiel. Scoperto da Robert Downey, Jr. in un reading californiano delle sue memorie di quartiere, l'ha convinto a portare sul set proprio quei ricordi. Il film, prodotto da Sting e da sua moglie Trudie Styler, è stato premiato per la regia all'ultimo Sundance Film Festival.
Ambientato ad Astoria, una parte del Queens, ripercorre l'adolescenza di Dito, il suo difficile rapporto col padre, i primi amori, i contrasti con gli amici della banda, il desiderio di cambiare, i primi lutti.
Partendo proprio dal reading californiano Dito, interpretato da Robert Downey, Jr., inizia a rievocare i fantasmi del passato, di quella "maledetta" estate del 1986, quando, poco più che adolescente, scorazzava spavaldo per le calde strade del quartiere con gli amici Antonio, Giuseppe e Nerf. Come tutti i ragazzi della sua età Dito non aveva le idee chiare su cosa volesse fare. L'incontro con Mike O'Shea, un nuovo compagno di scuola, appena arrivato dalla Scozia, pieno di sogni e di aspirazioni, gli farà desiderare qualcosa di diverso, ma la violenza e la rivalità con un'altra banda di quartiere segnerà per sempre la vita di Dito, dei suoi amici e dei suoi genitori.
"A Guide to Recognizing Your Saints" è un film molto forte, dal punto di vista emotivo, intenso e struggente. La rievocazione del passato colpisce per la sensibilità con cui è raccontata, come colpisce la sua regia già matura.
Molto bella la resa del quartiere negli anni '80, riesce con poche note di colore a far rivivere l'atmosfera di quegli anni, i primi videogiochi da bar, la libertà sessuale, non ancora avvilita dall'arrivo dell'AIDS, l'uso pesante della cocaina. I ricordi di Dito sono così autentici che sembra di riviverli.
Mette i brividi l'interpretazione di Robert Downey Jr. la sua parte è relativamente piccola ma lui è un gigante, la profondità, la partecipazione con cui interpreta Dito sono sorprendenti. Bravissimi anche gli altri interpreti, da Chazz Palminteri, nel ruolo dell'odiato/amato padre e Dianne Wiest in quello della madre dimessa. Una sorpresa Rosario Dawson che si cimenta in un non facile monologo.
La frase: "Che bello vederti. Pronunciare il tuo nome per chiamarti".
Elisa Giulidori
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