8 donne e ½
Philip Emmenthal (John Standing, "L'uomo che sapeva troppo poco") è un ricco uomo d'affari di Ginevra che eredita alcune sale di Pachinko, sale da gioco che si trovano in Giappone. Suo figlio Storey (Matthew Delamere, "Under the skin", "Viaggio in Inghilterra") accetta subito la gestione con entusiasmo, mentre cresce in lui la passoine per tutto ciò che riguarda il Giappone, compreso i terremoti.
Dopo la morte della moglie, Storey cerca di distrarre il padre facendogli vedere le donne dei film di Fellini, soprattutto quelle di 8 e ½. Intanto padre e figlio cominciano a pensare alla possibilità di dar vita ad un bordello tutto loro nella villa di Ginevra: per cui si portano appresso Simato (Annie Shizuka Inoh) una donna piena di debiti, e Mio (Kirina Mano); si uniscono a loro anche Kito (Vivian Wu, "I racconti del cuscino") una donna d'affari che si innamora di Storey, Griselda (Toni Collette, "Il sesto senso"), Beryl (Amanda Plummer, presto in "The million dollar hotel") e Giaconda (Natacha Amal).
Clothilde (Barbara Sarafian), la cameriera di Philip, cerca di frenare la perversione di quest'ultimo, ma poi i due si lasciano assoggettare da Palmira (Polly Walker, "Amori e ripicche") che impersona il sogno maschile della prostituta dal cuore d'oro. Ma le fantasie di un harem privato vacillano presto: il desiderio sessuale maschile viene inibito, le donne esauriscono il paradiso dei sensi e gli uomini si fanno confusi, stanchi e annoiati. Il bordello va in rovina e a tal proposito ogni donna fa sentire le proprie ragioni: alla fine comunque tutti (a modo loro), raggiungeranno la loro felicità.
Diretto da Peter Greenaway ("I racconti del cuscino") il film gira sull'asse Kyoto-Ginevra, due città molto ricche ed ora trascurate dalla storia politica, ma centri di una quieta cultura amorale. E se a Kyoto le donne giapponesi si sono esposte al ricatto sessuale a causa del vizio per il gioco (il pachinko), Ginevra dopo la caduta del muro di Berlino è diventata, per una volta, la capitale della prostituzione per le donne che hanno bisogno di un rapido accesso all'occidente.
Ovviamente il film è un omaggio a Fellini, per aver creato tante indimenticabili donne cinematografiche nei suoi film e in particolare proprio in 8 e ½.

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