4-4-2 - Il gioco più bello del mondo
4-4-2, uno schema di calcio, quello per intenderci di Arrigo Sacchi un tempo e Carlo Ancelotti adesso. Un tipico modulo "a zona" e che qui invece sta per 4 registi esordienti (provenienti tutti dal Centro Sperimentale di Cinematografia) con 4 storie diverse capitanati da 2 personaggi già affermati nel cinema come Paolo Virzì e Francesco Bruni nelle vesti di produttori e supervisori(e non in quelli soliti di, rispettivamente, regista e sceneggiatore) di tutto il progetto.
Uno scapestrato e giovanissimo talento napoletano in "Meglio di Maradona", il calcio femminile e la trascurata compagna di un allenatore in "La donna del mister", un ex giocatore ora procacciatore senza scrupoli di campioncini africani in "Balondor" ed un estremo difensore ormai prossimo alla pensione invischiato in un losco affare in "Il terzo portiere". Quattro storie che cercano di portare sotto i riflettori il calcio "marginale", quello di cui non si parla sui giornali o non si vede alla televisione, ma che alla fine è l'unico cui possiamo partecipare attivamente o che comunque tanto lontano come la Serie A ed il suo "recente" schifo non ci appare.
Commedia ad episodi come nella tradizione del cinema popolare italiano degli anni d'oro, che esce in un momento fortunato, almeno per l'eco mediatico che il calcio sta riscuotendo al di fuori dell'ambito sportivo. Data la segmentazione della pellicola in quattro tronconi facile verrebbe stilare una classifica che li ordini dal più riuscito al meno, ma forse è meglio evitare.
Confessiamo infatti di esserci complimentati con i quattro registi a fine proiezione e se qualcuno ci avesse registrato toccherebbe poi a qualche magistrato riscrivere l'ordine adesso suggerito. Ci limitiamo quindi a dare qualche giudizio. L'ironia è senza dubbio l'elemento comune in tutte le storie. Ma se i primi due fanno (riuscendoci) dei diversi sketch comici la propria ragion d'essere (seppur il calcio in "La donna del mister" sia più un pretesto che altro per raccontare una crisi sentimentale), più orientata alla malinconia (Balondor) ed alla fanciullezza del calcio (Il terzo portiere) appare la seconda coppia di episodi. In un cast di tutto rispetto (da Nino D'Angelo a Roberto Citran passando per Rolando Ravello, Francesca Inaudi, Antonio Catania e Piera Degli Esposti) spiccano l'imbolsito Gigio Alberti ed il sempre sconfitto (ma con orgoglio) Valerio Mastrandrea. E per rimanere in tema calcio: scommettiamo che il film lo troverete gradevole?

La frase: E adesso io che me ne faccio di te?.

Andrea D'Addio

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