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Young Adult











In quante commedie americane abbiamo visto il lui o la lei di turno che, tornando nella loro piccola cittadine natale per le feste, un matrimonio o un altro pretesto, si rendono conto che la vita nelle grandi metropoli così come il successo non sono veri indici di felicità e che proprio in quei microcosmi da cui un tempo sono fuggiti, si vive più spensierati e attenti ai veri valori? Tanti, anche troppi e di mezzo c’è sempre qualche storia d’amore. La premiata ditta Diablo Cody (sceneggiatrice) e Jason Reitman (regista) ritorna assieme dopo "Juno" per prendere questa struttura narrativa ormai convenzionale e farla a pezzi. Alla base del loro successo c’è un personaggio che, di buono e comprensibile, ha poco o nulla.
Parliamo della "Young Adult" del titolo, una Charlize Theron sempre bellissima, ma qui nelle vesti di un personaggio simpaticamente psicolabile, capace di ogni scorrettezza possibile pur di riprendersi indietro il vecchio fidanzatino del liceo lasciato tanti anni prima e ora felicemente sposato con un’altra da cui ha peraltro appena avuto un bambino.
Come è suo solito Reitman riempie il film di politically uncorrect: la sua protagonista è cinica, punta sulla sua avvenenza senza farsi scrupoli e davanti ha una società che dopotutto glielo concede e dice sempre quel che pensa, anche se si tratta di offendere un uomo con un handicap. E’ lei il centro di tutto e poco importa delle persone che le stanno incontro. Così come il tagliatore di teste George Clooney di "Tra le nuvole", alla fine del film la Theron non riceve una morale della favola veramente convincente sull’importanza della famiglia, il suo è un percorso solitario che deve trovare un equilibrio che può essere solo suo, non confrontabile con quello degli altri. Il film scorre così accumulando battute sempre basate sul contrasto "ciò che dice di essere/ciò che palesemente è", ribaltando significati e significati, senza redenzioni, ma lasciando volutamente l’amaro in bocca. Conoscendo il regista (oltre ai succitati "Juno" e "Tra le nuvole", è suo anche "Thank you for smoking") era tutto preventivabile, anzi alla fine si può anche parlare di un mezzo passo falso per lui, visto che "Young Adult" non ha quel solito carico di attualità che aveva finora caratterizzato i suoi lavori precedenti. In compenso Charlize Theron è forse l’unica attrice che avrebbe potuto dare la stessa credibilità al suo personaggio. Bella e brava come sempre, vale ogni tipo di elogio.

La frase:
"Il tuo matrimonio non è stato un fallimento. Ricordi il tiramisù?".

a cura di Andrea D'Addio

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