FilmUP - Recensione: Viaggio in corso nel cinema di Carlo Lizzani

Viaggio in corso nel cinema di Carlo Lizzani
Si parte dai giudizi sintetici degli attori che hanno lavorato con lui: Giannini, Sandrelli, Fo, Ghini, DeRossi, Lisi, Fassari e tanti altri e si continua con quelli di registi e critici cinematografici: Montaldo, Sanguineti, Magrelli, Gosetti e Guglielmi. Si parla di Carlo Lizzani e il comune denominatore di tutte le opinioni è la gentilezza e profondità dell'uomo cui la romana Francesca Del Sette ha voluto incentrare il documentario presentato alla 64esima Mostra del cinema di Venezia.
Interviste e filmati di repertorio. A far da collante sono la voce dello stesso Lizzani e i diversi oratori di turno. Lui lo fa in ordine cronologico crescente: dagli inizi fascisti al Guf di Palazzo Braschi ai documentari su commissione sollecitati da quel Partito Comunista cui si era avvicinato nel corso nella seconda guerra mondiale; gli altri invece lo ritraggono facendo il percorso inverso: prima, alla luce della sua filmografia completa ne descrivono le coordinate, autoriali, poi scavano sempre piú indietro nel tempo passando dai film piú recenti all'esperienza come direttore (e rilanciatore) del Festival del Lido e alle frequentazioni con i piú importanti intellettuali del dopoguerra.
Ne esce un ritratto (quasi) completo di un artista poliedrico, capace di rischiare e non chiudersi in sé stesso e nei propri successi. Un uomo che ha amato, e ama tuttora, il cinema (la realizzazione di "Celluloide" in tal senso è emblematica) che ha fatto la storia della nostra (e non solo) settima arte, il cui segreto inconfessato sarebbe quello di riunire tutte le proprie opere per raccontare con le immagini il novecento italiano. Tanti libri e uomini colti della nostra letteratura gli sono stati di ispirazione (da Pratolini e Pasolini a quel Bianciardi cui coincidenza vuole sia dedicato un altro documentario qui al Festival), cosí come lui è stato, ed è tuttora, punto di riferimento del nostro cinema.

La frase: "Ho imparato a Mosca come sopravvivere a Venezia".

Andrea D'Addio

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