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Valentine - Appuntamento con la morte
Un thriller-horror ben confezionato da Jamie Blanks ("Urban Legend") che se avesse avuto un cast di maggior spessore sarebbe stato destinato ad un maggior successo. Le quattro protagoniste: Marley Shelton ("Pleasantville"), Denise Richards (007 - Il Mondo non Basta), Jessica Capshaw (serie TV "Odd Man Out") e Jessica Caufiel ("Sperduti a Manhattan"), sono prima di tutto delle splendide ragazze e poi delle attrici (peraltro non malvagie).
L'atmosfera è quella di un ballo di S. Valentino per liceali in cui un ragazzino viene sbeffeggiato dalle ragazze presenti alla festa. Dodici anni dopo il ragazzo è cresciuto ed ha maturato un desiderio di vendetta incontrollabile. Ha deciso che ucciderà tutte le ragazze che hanno contribuito a ridicolizzarlo quella fatidica notte, ma prima le avvertirà con una cruenta lettera di S. Valentino, con tanto di filastrocca mortale. All'inizio si penserà ad un macabro scherzo, ma dopo le prime notti l'incubo prenderà forma con il ritrovamento dei primi cadaveri. L'epilogo finale avrà luogo proprio durante un party di San Valentino a casa di una delle ragazze.
Il regista riesce sicuramente a mantenere una certa suspance nello spettatore anche se poi la trama risulta ricalcare parecchi stereotipi del genere. L'assassino che indossa una maschera (stile Jason di Venerdì 13), la sua pazzia che nasce da un trauma infantile (Profondo Rosso), ecc...; non ho intenzione di rivelare parti della trama. C'è da dire che comunque il regista cerca di stupire senza esagerare con la truculenza delle immagini, infatti i vari assassini seppur efferati non sono mai eccessivi. Eccessivo si può al limite definire l'abbigliamento della prima vittima: lei una patologa che sta sezionando un cadavere a mezzanotte in un obitorio praticamente deserto; cosa indossare? Un comodo ed asettico camice bianco? No! Dei guanti in gomma da chirurgo? No! Dei jeans attillati ed una canottiera tipo "Lara Croft" per mettere in risalto il fisico da modella.
Particolarmente accattivanti le atmosfere e le scenografie. Uno degli intenti più lodevoli del film è quello di calare i personaggi in un contesto realistico, in cui non siano delle semplici vittime in attesa dell'inevitabile "macello", ma delle persone con una vita e con degli interessi. Certo l'affresco dei trentenni americani non è molto incoraggiante, quasi tutti singles con problemi di relazioni interpersonali ed una costante ricerca dell'anima gemella anche attraverso sistemi più o meno probabili. Molto simpatico il locale in cui ci si siede ad un tavolo e tutti hanno a disposizione 30 secondi per presentarsi e tentare così di allacciare una qualche forma di amicizia.
Nel complesso qualche spunto interessante, ma sempre all'interno di una pietanza che abbiamo gia assaggiato condita in tutte le salse.
La frase:
- "Detective Van, vuole togliere la mano dalla mia coscia?"
- "E dove dovrei metterla?"
- "Che ne dice di su per il c…."
La chicca: Nella scena finale la pistola che Kate preleva dalla teca, e di cui controlla il caricatore, non è "armata", ma improvvisamente lo diventa. Mistero del cinema.
Indicazioni:
Per gli horror/thriller fans.
Valerio Salvi
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