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Un po' per caso, un po' per desiderio
"Un pò per caso un pò per desiderio" è un film, come si diceva una volta, delizioso. Una commedia piacevole e brillante, che non vuole dimostrare nulla ma solo divertire, con intelligenza e sagacia, senza volgarità.
Siamo a Parigi, nell'elegante quartiere dell'Avenue Montagne dove convivono: una delle più prestigiose sale da concerto, la Comédie di Champs-Elysées, un'esclusiva casa d'aste, alberghi di lusso e le boutique più prestigiose; un polo del lusso nel cuore della Ville Lumière.
Il film racconta i tre giorni che precedono la serata del 17, in cui ci sarà: la prima di una commedia di Feydeau, interpretata dalla celeberrima attrice televisiva Catherine Versen, il concerto di Jean-Francois Lefort, pianista acclamatissimo e la vendita all'asta dell'importantissima collezione d'arte di Jacques Grumberg. Per tutti loro il punto d'incontro è il Bar des Theâtres dove lavora la cameriera Jessica, una ragazza di provincia giunta a Parigi per trovare lavoro dietro consiglio della vispa nonnina...
Motore della vicenda è l'insoddisfazione che segna la vita dei protagonisti: Catherine Versen vorrebbe uscire dallo stereotipo di attrice di soap per poter interpretare personaggi seri, Jean-Francois Lefort è stanco dei teatri, vorrebbe poter suonare solo per il piacere di suonare, Jacques Grumberg sente che la vita gli sta sfuggendo e non vuole più essere imprigionato nel suo ruolo di collezionista : "Ho cominciato come tassista, non voglio finire come guardiano di un museo".
Una commedia corale ben scritta da Daniele Thompson e suo figlio Christopher, con dialoghi brillanti e spiritosi che definiscono efficacemente le personalità dei vari protagonisti, ma anche dei personaggi secondari; come la custode del teatro, Claudie, una persona buona che ha scelto di mettersi al servizio degli altri. che definisce, con il suo walkman, la bella colonna sonora del film, un alternarsi di canzonette francesi anni '60, musica classica e le musiche di Nicola Piovani. Bellissimo anche il personaggio della nonna di Jessica, interpretato da Susanne Flon, una donna dolce ed ottimista che sprona la nipote a vivere pienamente la vita, con quel suo raccontare sempre con le stesse parole la sua prima volta a Parigi: "Siccome non avevo i mezzi per vivere nel lusso, ho deciso di lavorarci".
I momenti meno riusciti sono quelli in cui il registro si fa più drammatico, come il concerto di Jean-Francois nel reparto di oncologia o l'attesa di Jessica sotto il temporale. Ma sono peccati veniali in un film ben riuscito.
La frase: "Ci sono due tipi di persone: quelle che quando suona il telefono dicono:"Che palle! Chi rompe!" e quelle che invece dicono: "Wow! chi sarà mai?"".
Elisa Giulidori
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