Underworld: Evolution
Selene (Kate Beckinsale), una volta "Dispensatrice di morte" e cacciatrice di uomini lupo (i Lycan) per il proprio clan di vampiri, dopo i profondi rivolgimenti avvenuti nel precedente Underworld, è adesso una fuggiasca assieme a Michael (Scott Speedman), l'ibrido a metà tra vampiro e licantropo.
Inizia una concitata ricerca alle radici della faida quasi millenaria tra creature della notte, e più di un segreto sarà svelato.

Come spesso accade per B-movie ad alto budget (si veda l'esempio di Blade), i sequel immediatamente successivi si dimostrano di un livello qualitativamente superiore, sia come sceneggiatura che come cinematografia. Mantenendosi ovviamente nell'ambito di film commerciali e d'azione. Questo "Underworld - Evolution" rientra perfettamente in questo tipo di logica, perché durante lo svolgimento si vengono a sciogliere numerosi nodi che si erano venuti a creare nel primo film, riuscendo a tenere viva l'attenzione di chi si trova a veder il secondo episodio di questo "Mondo Sotterraneo". Veniamo così a conoscenza dei molteplici segreti del clan dei vampiri, mentre si svela un mondo fatto di cospirazione, di tradimento e ovviamente di sangue, in cui il senso di appartenenza al clan viene sentito spesso in maniera ambivalente: fedeltà al clan o alla verità, anche la più atroce?
Particolarmente interessante è il richiamo alla memoria del sangue, qui di particolare rilevanza nella costruzione narrativa, ancora di più che nel primo Underworld. Un vampiro, nel momento in cui beve il sangue (in particolare di un proprio simile) è in grado di rivivere le memorie del soggetto che sta uccidendo, acquisendo in tal modo conoscenze che sarebbero per lui altrimenti inaccessibili.

I Lycan, razza selvaggia di uomini lupo, hanno invece questa volta un ruolo del tutto secondario, visto che la vicenda è totalmente incentrata sul mondo vampirico. Questo non è un male, visto che la loro animazione lascia ancora molto a desiderare, specialmente nelle fasi della trasformazione da uomo a lupo. Affascinanti invece le atmosfere oscure dei vecchi manieri dell'europa dell'est (ma non lasciatevi ingannare: gli esterni sono stati girati in Canada), e le numerose scene d'azione sono piuttosto limpide e coreograficamente curate.

Nulla di innovativo, ovviamente, rispetto ad altri film di genere, ma chi ama l'ambientazione non mancherà di trovare apprezzabile "Underworld - Evolution", nonostante alcuni punti ancora poco chiari, per non dire controversi. Ci sono, è naturale, i presupposti per un terzo film (forse un prequel?).

La frase: "Non venire ad implorarmi solo perché sei più debole del tuo avversario".

Mauro Corso

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