FilmUP - Recensione: Una vita non violenta

Una vita non violenta
Gianluca (Yari Gugliucci, "Un anno in campagna"), di ritorno dal servizio militare, e la madre (Adriana Asti, "Pasolini, un delitto all'italiana") vengono sfrattati dalla casa in cui hanno sempre vissuto, in una zona borghese della città e viene loro assegnata una casa comunale in una zona altamente degradata.
Gianluca si rende presto conto di quanto siano cambiate le cose tra i suoi amici durante la sua assenza; nel frattempo però deve trovarsi qualche lavoretto per campare. Il suo desiderio è comprare una casa per la madre (magari grazie a un gratta e vinci), ma intanto è alle dipendenze di Marione (Gianluca Angelini) uno strano individuo che va in giro di notte attaccando manifesti abusivi. Marione consiglia a Gianluca di andare a Ostia dal suo amico Franco che riesce a sistemare lui e la madre in una baracca sul mare: inizia così per loro una nuova vita.
La sua speranza è quella di entrare nel Corpo Forestale con il suo amico Andrea e scommettere su chi per primo avvisti un'aquila reale. Intanto conosce Paula una barista sudamericana legata ad un balordo da quattro soldi; Gianluca si innamora mentre lei non si vuole legare ad una persona che non le da certezze economiche. Per racimolare qualche soldo Gianluca decide di partecipare ad una rapina organizzata da Toto, ma alla vista di una pistola fugge via, il che significa dover scappare da Ostia.
Con la madre in un ricovero per anziani, viene assunto come operatore ecologico, rincontra Paula che adesso lavora sulla strada, delusa dall'Italia e che gli confessa che sarebbe fuggita volentieri con lui. Ma il destino gli riserva ancora molte sorprese.
Diretto dall'esordiente David Emmer, il film è una parabola su cosa succede a chi è costretto ad uscire dai canoni di vita della piccola borghesia per adattarsi a vivere in un mondo di povertà dove dietro ogni illusione c'è una delusione. Ma tutto ciò non cancella i sogni e le aspirazioni del protagonista.

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