Il matrimonio di Tuya
Il Festival di Berlino è uno di quei luoghi in cui è difficile avere da parte della critica delle manifestazioni di assenso o dissenso chiaramente definibili. Pochi applausi e molto raramente dei fischi. Questo "Tuya's Marriage" invece ha incontrato immediatamente il consenso di coloro che l'hanno visto all'anteprima mondiale, e non c'è da stupirsi.

"Il matrimonio di Tuya" è ambientato in una zona rurale e selvaggia della Inter-Mongolia cinese e racconta una straordinaria storia di coraggio ed energia tutta al femminile. Dopo che Bater è rimasto invalido durante l'escavazione di un pozzo sua moglie Tuya è rimasta ad occuparsi di lui, dei due figli e allo stesso tempo della gestione del gregge e di tutte le questioni casalinghe quotidiane. La donna però non resiste a tali ritmi e presto inizia a correre anche lei il rischio di rimanere semiparalizzata. La soluzione ideale sarebbe quella di trovare un nuovo marito, però Tuya non vuole abbandonare Bater, quindi il nuovo sposo dovrà accettare la sua presenza.

Nella pur vasta produzione cinematografica cinese (ancorché tuttora reclusa ai circuiti festivalieri), questo "Tuya's Marriage" emerge come un autentico gioiello. La sua ambizione è quella di raccontare una vicenda umana, al riparo da facili sentimentalismi, da fascinazioni etnografiche o da intenti moraleggianti. Tuya è un personaggio femminile memorabile ed emblematico di una condizione attuale a più di una latitudine di questo nostro vecchio mondo. Animata da una forza e da una determinazione incrollabili è l'unica ad avere davvero a cuore il destino della propria famiglia, in un universo maschile assente, gretto e talvolta persino codardo. In questo modo però la solitudine profonda di Tuya è ancora più evidente, come pure la sua indipendenza. A un uomo che vorrebbe approfittare di lei con la forza dichiara "se vuoi far questo con una donna è meglio se lo fai quando ne ha voglia". Non c'è bisogno di sottolineare il valore politico di una pellicola come questa in un paese in cui la nascita di una bambina è vista come una disgrazia e la situazione della donna non è ancora ottimale. Magnifici gli ampi e struggenti plen air delle pianure mongole, immerse in una dimensione senza tempo che rende ancora più universali le tribolazioni di Tuya.

La frase: "Non diventerai più ricco, diventerai solo più pazzo".

Mauro Corso

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