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Tutte lo vogliono











Tutte lo vogliono. E’ questo il nuovo film di Alessio Maria Federici, con protagonisti Enrico Brignano e Vanessa Incontrada, che uscirà nelle sale italiane a partire dal 17 settembre 2015. La commedia, prodotta da Italian International Film in collaborazione con Rai Cinema, ruota attorno ad una food designer (Incontrada), il suo primo amore (Berruti) e uno sciampista per cani (Brignano).
Giovanna, Carla, Francesca e Chiara cercano un qualcosa che completi la loro vita. Sapete cos’è l’anorgasmia? L’impossibilità di provare ‘piacere’ durante il sesso. E così ad accomunare le quattro donne è la volontà di provare un orgasmo, ma nessuna di loro riesce a trovare un uomo che sia in grado di ‘muoversi come si deve’.
E’ proprio questo che porta Chiara a rivolgersi a Gps, un maestro nel provocare l’orgasmo alle donne. A causa di un inconveniente la donna si rivolgerà alla persona sbagliata. Un errore che la metterà a dura prova fisicamente. Sì, perché Orazio (Enrico Brignano) capirà di non essere l’uomo che lei realmente cercava e deciderà di farle credere il contrario. Questo implicherà situazioni davvero esilaranti, capaci di far sorridere anche il pubblico più scettico.
La scena si apre con Enrico Brignano che guida un furgone e, al posto del passeggero, uno scimpanzé a cui racconta come ha conosciuto la donna della sua vita: Chiara.
Una scelta registica molto interessante, che dimostra il talento di Brignano anche nel fare i monologhi. Nel progetto queste scene ricorrono più volte per creare uno stacco tra il passato (gli episodi in cui viene raccontata la storia tra i due) e il tempo presente (i monologhi). Insomma stiamo parlando di un attore a tutto tondo, anche se molti faticherebbero a vederlo bene in un ruolo drammatico o in un horror.
Se ad un primo impatto può sembrare una pellicola alquanto demenziale, dopo i primi cinque minuti le cose cambieranno. E’ tutta questione di comicità e chi segue questo genere di lungometraggi sa bene che non è da tutti parlare di un argomento come il sesso senza essere volgari. Sono anche presenti delle battute un po’ più spinte qui e là, ma niente di così imperdonabile.
Al fianco del comico troviamo Chiara che, pur di provare almeno una volta il vero piacere, è disposta a fare di tutto, anche entrare in una gioielleria con una tuta a forma di cane. Tutto ciò senza sapere che, in realtà, Orazio la sta prendendo in giro. Il problema nasce quando lui, invaghito della donna sin dall’inizio, dovrà dirle la verità. Nel frattempo le cose tra i due sembrano andare sempre meglio. Orazio, a questo punto, smette di sfruttarla e di creare situazioni che la mettano in imbarazzo, privilegiando l’incontro con la natura e gli animali e facendole scoprire quanto prendersi cura di loro possa essere gratificante. Innamorato perso, decide di riscattarsi dicendole la verità, ma - quando arriva vicino al suo portone con i fiori in mano - trova una sorpresa poco piacevole ai suoi occhi... Giulio Berruti (Raffaello).
Nonostante quello che potreste pensare in questo momento, il film non è così prevedibile come sembra. Se inizialmente può dare l’impressione di essere una pellicola banale, anche se di commedie ben strutturate se ne trovano ormai poche, le scene finali potrebbero sorprendervi.
Come accade in tutte le commedie, a fare da padrona sarà la relazione tra lo sciampista e la food designer. Lei, una donna ricca e sempre insoddisfatta di quello che ha; lui, uno sciampista per cani che vuole guadagnare soldi riprendendo animali su richiesta e postando i video su YouTube. Un’abissale differenza tra i due, una situazione già vista e rivista, ma in grado di far sentire le famose farfalle nello stomaco e pensare: ce la faranno i nostri eroi a mettersi insieme? Quando ci sarà il bacio? Vale la pena aspettare, perché i protagonisti riescono ad emozionare il pubblico fino all’ultimo, anche solo con uno sguardo o attraverso il tono della voce. E dopo il bacio, una persona si aspetta la conclusione, il lieto fine.
E invece no.
Ecco che si fa largo un altro imprevisto e tu non potrai fare altro che tifare per loro.

La frase:
"La città è come uno zoo. Si vive tutti vicini, ma le razze diverse non si incontrano mai".

a cura di Rosanna Donato

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