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Transporter: Extreme
Seguito di un film del 2002, "Transporter: Estreme" porta la sceneggiatura di Luc Besson e Robert Mark Kamen, che già avevano lavorato insieme alla prima pellicola. La regia è invece affidata a Louis Leterrier, recentemente autore di "Danny the Dog" e che del primo "Transporter" era il direttore artistico. "Squadra che vince non si cambia" e dunque ecco tornare anche l'attore Jason Stathamm nei panni dell'autista Frank Martin, ex agente di non meglio identificate forze speciali ora ritiratosi a trasportatore mercenario full-time.
A metà strada tra "Mission: Impossibile 2" e "Man on fire", "Transporter: Estreme" vede il nostro autista provvedere alla sicurezza di un bambino, Jack Billings, figlio di un ricco imprenditore. Sulle tracce del piccolo c'è infatti una temibile organizzazione criminale atta a (nell'ordine): rapire il piccolo; iniettargli un potentissimo veleno; chiedere il riscatto; restituire il bambino alla famiglia; a quel punto il veleno (che "ovviamente" si trasmette per via aerea) infetterebbe anche il padre che, in vista di una conferenza con altri potenti industriali, contagerebbe tutti i presenti al gran galà. Dunque: una volta che sono stati infettati tutti gli illustri personaggi presenti al congresso, Gianni, il capo dell'organizzazione criminale, potrebbe avere finalmente "via libera" nel diventare il più grande trafficante di droga di Miami… Un piano a dir poco ardito…
Posto che il fantomatico piano criminale fa acqua da tutte le parti, e detto in nuce che i buchi nella trama sono a dir poco imbarazzanti, il film, a dispetto di quanto si possa immaginare, è un vero spasso.
Quando uscì il primo "Transporter", passò un po' defilato nei cinema, e fu accolto tiepidamente dalla critica. Ciò malgrado il film divenne presto un grande successo nel mercato dell'homevideo.
Questo seguito è decisamente più incisivo, e appare del tutto collaudato. La regia di Louis Leterrier è pura adrenalina cinematografica: prendendo in prestito idee visive da i vari "Bad Boys" o dai già citati "M:I 2" e "Man on fire", Leterrier costruisce sequenze che hanno a dir poco dell'incredibile. Macchine volanti, inseguimenti mozzafiato, combattimenti repentini e originali, tutto girato con una lucidità registica invidiabile. Ad una regia eccitante uniamo una sceneggiatura che, per una volta tanto, non si prende sul serio e riesce a regalare più di un sorriso. Una trama avvincente accompagnata da una recitazione all'altezza: Jason Stathamm è meglio di molti Bruce Willis, e il suo personaggio è un misto di forzature "coatte" e eleganza spicciola. Un mito. Il suo nemico è un divertito Alessandro Gassman: improbabile quanto riuscito "killer- magnaccia- mafioso- assassino" di nome Gianni e dalle dubbie calate siciliane. Spassoso. Il resto è "botte e inseguimenti a tutto spiano". Un divertente delirio.
"Transporter: Estreme" va visto per quello che è: un film d'azione riuscito, coinvolgente e adrenalinico, senza altre pretese. E poi ha un pregio sopra a tutto il resto: far rimanere incantati di fronte all'Impossibile del Cinema.
La frase:
Lei: "…Sono un po' disorientata…"
Lui: "…e chi non lo è…?"
Diego Altobelli
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