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The Italian Job
Una banda di ladri super organizzata, una città meravigliosa, un bottino fantastico. Charlie Croker (Mark Wahlberg) ha intenzione di impadronirsi di svariati milioni di dollari in lingotti d'oro, custoditi in una cassaforte in un ricco palazzo veneziano. Per realizzare il colpo si avvale di una mente informatica, Lyle (Seth Green), di un esperto di esplosivi, Left-Ear (Mos Def), di uno straordinario autista, Handsome Rob (Jason Statham), di un complice "interno", Steve (Edward Norton), e soprattutto di un vero mago della rapina, John Bridger (Donald Sutherland). Il colpo riesce così come era stato progettato e senza spargimenti di sangue. Prima di dividersi il bottino, però, i nostri eroi dovranno fare i conti con uno spiacevole imprevisto: il tradimento. A questo punto il malloppo conta poco. Ciò che bisogna fare è lavare l'onta ricevuta, avvalendosi per questo, di una bellissima scassinatrice dai nervi d'acciaio, Stella (Charlize Theron).
Remake dell'omonimo classico del 1969 "Un colpo all'italiana" con Michael Caine (che si intravede, anche se solo per un istante su uno schermo televisivo), The italian job ci propone un modello di Calvin Klein un pò invecchiato, una Theron spudoratamente ispirata a Eva Kant, un Norton dimesso e un Donald Sutherland che sparisce troppo presto. Effetti speciali a più non posso, uso di macchinine abilmente modificate e colorate, scene sapientemente costruite per catturare l'attenzione dello spettatore, non bastano a far dimenticare i dialoghi scarni, le inquadrature sbilenche e le ambientazioni improbabili. Più che un action movie, a volte si ha l'impressione di guardare una farsa, la caricatura di un copione già visto. Tutte le trovate, per quanto originali, vengono smontate dall'atmosfera assolutamente posticcia che aleggia per tutta la durata del film. La struttura della pellicola è quella di un lunghissimo spot (ben 111'!!!), in cui le musiche dei Pink Floyd accompagnano delle scattanti e coloratissime MINI attraverso strade cittadine, gallerie sotterranee, cunicoli metropolitani e via discorrendo. Elicotteri che volano indisturbati a quote bassissime, moto che non slittano su superfici bagnate, furgoni che vengono letteralmente inghiottiti dalla strada, contribuiscono ad esaltare le piccole della BMW, quasi come se le vere protagoniste della pellicola fossero loro. Peccato che l'intento del regista fosse quello di fare un film!
Teresa Lavanga
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