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The Exploding Girl
Il regista Bradley Rust Gray alla sua quarta co-produzione con la moglie So Yong Kim, presenta al Tribeca Film Festival il film "The Exploding Girl" in concorso nella sezione miglior lungometraggio narrativo.
Gray gira la pellicola in una zona di Brooklyn non molto conosciuta al grande pubblico e mostra il ritorno a casa per le vacanze estive di una studentessa universitaria, Ivy, insieme al migliore amico, Al. La loro è la tipica estate di qualsiasi studente, vanno alle feste, ascoltano musica al parco, si scambiano confidenze amorose e Ivy aspetta le telefonate del fidanzato Greg che quando finalmente arrivano sono talmente imbarazzate da mettere entrambi a disagio.
Il disagio è comunque una costante nella vita di Ivy, che malata di epilessia, deve tentare di tenere sottocontrollo le sue emozioni in una fase in cui ogni sensazione è amplificata. Per non disturbarla la camera la segue da lontano quando cammina per strada o si tiene in disparte nei luoghi pubblici e si avvicina in primissimo piano solo quando si trova da sola a riflettere.
Prevedibilmente il film si trascina fino alla inevitabile esplosione preannunciata dal titolo che dovrebbe rappresentare per la dolce Ivy un momento di transizione dall’adolescenza alla vita adulta.
La narrazione è di una lentezza esasperante, in settantanove minuti non accade quasi nulla proprio perché in realtà le vacanze estive sono soltanto un periodo di decompressione tra un anno universitario e l’altro.
Anche se la trama non riesce ad appassionare, molto interessanti sono gli attori protagonisti. Ivy è interpretata da Zoe Kazan, figlia d’arte di due sceneggiatori hollywoodiani, ma soprattutto nipote d’arte del grande regista Elia Kazan ("Un Tram che si Chiama Desiderio" e "Fronte del Porto"). Zoe, come ci dimostra anche nel film "Revolutionary Road" dove interpreta la segretaria sedotta da Leonardo di Caprio, e’ molto brava a costruire personaggi che raccontano tutta la loro storia in pochi gesti. Molto coinvolgente anche l’interpretazione di Mark Rendall, nel ruolo di Al, che a soli 20 anni ha già alle spalle alcuni film che hanno impressionato i critici, come "My One and Only" molto apprezzato al Festival di Berlino.
La frase: "We almost kissed once, I think...but we didn’t in the end. It was my fault, I think...(Una volta ci siamo quasi baciati, credo…alla fine non ci siamo veramente baciati. E’ stata colpa mia, credo...)".
Elena Maria Manzini
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