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The dish
"Un piccolo passo per l'uomo ma un grande salto per l'umanità". Se non fosse stato per i misconosciuti eroi di cui si parla in questo film, nessun essere umano avrebbe mai potuto udire queste parole pronunciate da Neil Armstrong il giorno in cui toccò per la prima volta la superficie lunare.
"The dish", il "padellone" per l'appunto, è il simpatico nomignolo con il quale viene chiamato il radiotelescopio di Parkes, in Australia, che nel luglio del 1969 fu individuato dalla NASA, per la sua posizione favorevole, come quello che avrebbe dovuto assicurare le comunicazioni tra l'Apollo 11 e il centro di Houston. Il film racconta delle vicende che precedettero l'evento dell'allunaggio e che coinvolsero Cliff Buxton (Sam Neill, "Lezioni di piano") e i suoi tre collaboratori nonché tutta la cittadina di Parkes, dal sindaco all'ultimo dei suoi abitanti. Con una sceneggiatura curata ed un montaggio intelligente il regista australiano Rob Sitch, appartenente al gruppo dei Working Dog già realizzatori di "The castle", ci racconta la vita della cittadina investita da un tale onore, ma anche le loro apprensioni e le loro ansie, le contraddizioni che un evento di tale portata comporta. Le scene più coinvolgenti sono senza dubbio quelle che ruotano attorno all'enorme telescopio. Ripreso come fosse un essere vivente, il "padellone" e i suoi occupanti, i quattro tecnici, sono i veri protagonisti del film. I quattro uomini si prendono amorevolmente cura della grossa bestia che, come spesso accade, è un gigante con i piedi di argilla. Senza cedere ad una eccessiva concitazione, ma sempre con lucida riflessione, l'opera ci mostra tutte le difficoltà affrontate dalla squadra fino al finale ricco di suspence ed al commovente controfinale. Il cast si cala efficacemente nell'atmosfera dell'opera. Composto da attori australiani molto conosciuti dai loro connazionali per le loro apparizioni televisive, formano un gruppo affiatato tra i quali primeggia Sam Neill, in un ruolo pacato e tranquillizzante che sembra molto appropriato alle sue caratteristiche.
"The dish", oltre ad essere anche un film divertente grazie alla spigliatezza dei dialoghi ed al gradevole humour di alcune situazioni, può essere letto, se non ci si sofferma solo alla cronaca degli eventi, come una metafora del rapporto uomo - macchina dove l'elemento umano, ancora una volta, nonostante tutto, si rivela indispensabile ed ineliminabile.
Da vedere, anche per rivivere le emozioni della storica passeggiata lunare.
Das
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