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Ti odio, ti lascio, ti...
Gary e Brooke, lui guida turistica di un bus a due piani, lei gallerista d'arte, sembrerebbero essere i due giusti elementi atti a formare quella che potremmo definire una coppia perfetta.
Almeno fino al momento in cui, dopo due anni trascorsi insieme, un brusco litigio non li spinge a dividersi, dando inizio, però, ad una vera e propria guerra degli ex nello stesso appartamento che hanno arredato con cura.
Si costruisce quindi su un'idea che ricorda in un certo senso il dimenticato "Separati in casa" (1986) di Riccardo Pazzaglia questo "The break-up" (così s'intitola in patria il film), del quale riviste e telegiornali hanno già avuto fin troppe volte modo di parlare, principalmente a causa del tanto discusso nudo integrale dell'attrice protagonista Jennifer Aniston, che (s)veste i panni di Brooke. Dobbiamo però cominciare subito con il mettere in pace l'anima di erotomani ed appassionati di scandali legati al mondo dello spettacolo, in quanto, come c'era da aspettarsi, in quella che Vince Vaughn (è Gary) definisce una "commedia anti-romantica", non è presente neppure l'ombra di un capezzolo.
Al di là di questa precisazione, tra assordanti liti e la presenza nel cast di nomi del calibro di Vincent D'Onofrio ("Full metal jacket"), Jon Favreau (il regista di "Elf" e "Zathura - Un'avventura spaziale"), Justin Long ("Jeepers creepers - Il canto del diavolo") e le storiche Ann - Margret ("Angeli con la pistola") e Judy Davis ("Passaggio in India"), gli interminabili titoli di testa con fotografie in stile soap-opera, già lasciano intuire un poco esaltante spettacolo a venire.
Sorvolando infatti sulle discutibili doti attoriali dei due già noti protagonisti, lo script, a firma dello stesso Vaughn (anche tra i produttori della pellicola) e degli esordienti Jeremy Garelick e Jay Lavender, sembra erroneamente tentare di puntare il lato ironico sul tanto infantile quanto fastidioso personaggio di Gary, con conseguente sequela di battute che raramente riescono nell'impresa di suscitare risate nello spettatore, penalizzate anche da una certa staticità narrativa, tutt'altro che indicata per un genere che necessiterebbe di dinamismo e stile frizzante.
Puntualmente, il regista Peyton Reed, già responsabile, in fatto di commedie a sfondo sentimentale, di "Abbasso l'amore" (2003), si mostra del tutto incapace di gestire i tempi comici, tanto da sviluppare negativamente alcune idee che sulla carta non sembravano neppure malvagie (vedi il personaggio di Mike, interpretato dal Geoff Stults di "2 single a nozze"), confezionando circa 105 noiosi minuti che, nonostante un epilogo meno prevedibile del solito, rimangono in fin dei conti privi di sorprese ed in grado, al massimo, di ricordare ai maschietti di comprare il giusto numero di limoni richiesto dalla propria compagna.
La frase: "Non voglio altro che tenga al nostro rapporto tanto da sudarselo giorno per giorno".
Francesco Lomuscio
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