|
17 marzo 2004 - Conferenza stampa
Intervista a Viggo Mortensen
di Fabio Micolano
"Il Signore degli Anelli", "Daylight", "Soldato Jane", "Oceano di Fuoco - Hidalgo", lei ha spesso interpretato ruoli "fisici" dove parla poco.
"Credo al detto che a volte 'meno è di più', a seconda della storia ovviamente. Nella mia carriera è capitato di avere meno battute di quelle che avrei voluto, ma perchè mi venivano tagliate. In linea di massima cerco nella recitazione, così come nella poesia, di raggiungere l'essenziale. In questo il mio collega in 'Hidalgo' Omar Shariff è straordinario. Lui è uno di quegli attori che riesce a trasmettere grandi emozioni con piccoli gesti e poche parole".
Qual'è l'aspetto che più le piace dei suoi personaggi eroici?
"Quando hai la possibilità di interpretare personaggi eroici in storie d'altri tempi hai l'opportunità d'imparare cose su te stesso e sul periodo che stai vivendo attualmente. Esistono anche piccoli film che raccontano storie epiche e personaggi eroici come 'The Station Agent' (ancora inedito in Italia n.d.r.) e 'La ragazza delle balene'. Tutti i film che trattano storie di eroismo hanno comunque un comune denominatore, dire sempre la verità, grande o piccola che essa sia, anche quando implica dei costi personali o mette a repentaglio una reputazione. Questo è l'aspetto che preferisco dei personaggi eroici, dire sempre e comunque la verità".
Dalla storia che tratta e il modo in cui è stato realizzato, "Oceano di Fuoco" sembra un film inconsueto per la Disney.
"È vero. Solitamente la major preferisce far girare i film nei grandi teatri di posa, noi abbiamo effettuato le riprese in Marocco, Montana, California e Sud Dakota, dove alla sequenza iniziale hanno partecipato veri indiani, alcuni dei quali discendenti delle vittime del massacro".
È risaputa la sua maniacale professionalità, può raccontarci come si è preparato per "Oceano di Fuoco" e lo speciale rapporto che ha con i cavalli?
"Ho cavalcato moltissimo, anche se so montare i cavalli da quando ero piccolo e le riprese del 'Signore degli Anelli' mi avevano rinfrescato la memoria. Durante la lavorazione ero assistito da Rex Peterson, un cow-boy del Nebraska, lo stesso Paese del mio personaggio Frank T. Hopkins. Di lui mi è piaciuto subito l'atteggiamento e l'apertura mentale nei confronti della vita. Non a caso Hopkins nel film risponde 'buona fortuna anche a te!' all'arabo che prima della gara gli racconta tutte le disavventure cui andrà incontro. Ho cavalcato anche insieme agli indiani del Sud Dakota, la loro devozione per i cavalli è encomiabile, li trattano come fossero dei familiari. Mi sento molto vicino alla loro sensibilità, per questo a fine riprese ho deciso di comprare T.J., il mustang del film, che si va ad aggiungere agli altri due cavalli che ho acquistato sul set de 'Le due Torri' e 'Il Ritorno del Re'".
Progetti futuri?
"Non ne parlo, sono scaramantico!"
|
|
|
I film:
|
I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE:
In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione.
| NEWS
|
|
|
GUIDA TV
|
|
|
|
Il video del momento
Cerca CINEMA
Oggi in TV
Box Office
|