24 Gennaio 2008 - Intervista Esclusiva
"Rec"
Intervista al direttore del doppiaggio.
di Francesco Lomuscio
Arriva nei nostri cinema "[Rec]", lo zombie-movie spagnolo diretto a quattro mani da Paco Plaza e Jaume Balagueró che, sulla evidente scia di pellicole come "The Blair witch project-Il mistero della strega di Blair", tenta la carta del ricostruito ma altamente realistico servizio telegiornalistico. Mediafilm, distributore italiano del film, al fine di mantenerne il senso di realtà ha fatto ricorso a un innovativo tipo di doppiaggio sotto la direzione del veterano Antonello Governale, che abbiamo appositamente incontrato.
Nella sua lunga carriera ha curato soprattutto il doppiaggio di cartoni animati, dalle tartarughe ninja al lungometraggio "Terkel in trouble"; quali sono le principali differenze tra il doppiaggio di un personaggio disegnato e quello di un attore in carne e ossa?
Antonello Governale: Diciamo che dipende dallo stile: per esempio, in un cartone animato possono esservi sia personaggi da interpretare, in senso di doppiaggio, come caricature, che altri per i quali è meglio usare una voce normalmente gestita, come se fossero attori in carne e ossa. Quindi, non è una questione di cartoon o realtà, anche per gli attori "veri" vale la stessa regola: ci sono quelli caratterizzati e quelli che non lo sono.
"[Rec]" è il suo primo horror nelle vesti di direttore del doppiaggio?
Antonello Governale: Ho fatto diversi thriller, forse questa è la prima volta che mi cimento in un horror puro.
E' un genere che le piace?
Antonello Governale: Diciamo che mi piacciono i film dove c'è una ragione che giustifica tutto ciò che avviene, non apprezzo quelli completamente gratuiti, per chi va al cinema forzatamente e ad ogni costo.
Al di là delle immagini, nella versione originale "[Rec]" presenta il suo più grande punto di forza proprio nel sonoro, strumento sempre efficace per conferire angoscia e paura nello spettatore; quali accorgimenti avete preso per non snaturarne l'effetto nell'edizione italiana?
Antonello Governale: Se posso permettermi, questo è l'elemento di vero vanto, che comparirà anche nei credits del film, perché, analizzandolo, mi sono trovato di fronte a un grande dilemma: come doppiarlo mantenendone il realismo. Non a caso, "[Rec]" è partito come documentario verità, poi è stato spostato in fiction, ma un mio amico spagnolo mi ha detto che sarebbe stato bello se gli spettatori italiani avessero avuto la possibilità di vivere l'esperienza della visione del film in maniera realistica, come lui l'ha vissuta nella versione originale.
Quindi, quali difficoltà avete riscontrato?
Antonello Governale: Non abbiamo doppiato il film, ma abbiamo eseguito un'emulazione della presa diretta come suggerimento per un futuro modo di intendere certi prodotti, perché la realtà, in questi casi, va riprodotta con tutti i suoi difetti, privata del perfezionamento della finzione. Mi spiego meglio: ho spogliato i doppiatori del doppiaggio come Balagueró ha privato gli attori della recitazione, perché essa in "[Rec]" non è da doppiaggio, ma da presa diretta, più cantata; e spero che il risultato si possa apprezzare al cinema.
Per quanto riguarda il genere horror, ha dei maestri di doppiaggio cui fa riferimento?
Antonello Governale: Io ho amato tanto il doppiaggio romano fino a una ventina di anni fa, i maestri romani, di cui non faccio nomi; sono un fruitore istintivo del cinema, non analitico, un maniaco dei labbiali.
Qualcuno asserì che, nonostante i mostri dell'Espressionismo tedesco, nel periodo del cinema muto, l'horror su celluloide nacque solo con l'avvento del sonoro; lei è d'accordo?
Antonello Governale: Abbastanza, perché nell'horror il fattore sonoro è una componente ineliminabile, ha rappresentato un completamento dell'intero genere. Per esempio, l'urlo strozzato delle donne è inimitabile, irriproducibile in altri modi.
In rapporto al suo curriculum artistico, come giudicherebbe questa esperienza al servizio di "[Rec]"?
Antonello Governale: Sicuramente un'esperienza che mi ha insegnato e mi sta insegnando tantissimo, perché, tra l'altro, ho scoperto che nel grado massimo di verità c'è il grado massimo di efficacia.
Se le venisse offerta la possibilità di curare il doppiaggio di altri horror, quale genere sceglierebbe?
Antonello Governale: Sicuramente preferirei quello meno costretto a ricorrere a pesanti effetti speciali, perché ogni effetto in più, secondo me, segna un paletto di compromesso verso la strada finale del prodotto. Infatti, "[Rec]" ha pochi effetti speciali e lo preferisco a tanti altri film dello stesso genere.
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