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27 Novembre 2008 - Intervista esclusiva
"Madagascar 2"
Intervista ai doppiattori originali.
di Andrea D'Addio
L'equivoco è dietro l'angolo: siccome qui da noi nessuno sentirà Madagascar 2 con le voci originali di Ben Stiller e Chris Rock che senso ha che questi due famosi attori hollywoodiani attraversino l'oceano e vengano a Roma per presentare il film accompagnati dal boss della Dreamworks animation Jeffrey Katzenberg?Non bastano Ale e Franz (il duo comico che doppia il film nella versione italiana)? No. E questo perché tutto il cast di doppiatori ufficiali del film (gli americani insomma), partecipano allo sviluppo del film prima ancora che siano pronte le immagini. Partono da una sceneggiatura, ma poi improvvisano, aggiungono, cambiano. Il tutto viene registrato, filtrato e scelto dai realizzatori in modo tale che l'opera sia più che mai coesa e fluida. Ecco quindi che l'incontro con Ben Stiller e Chris Rock diventa interessante non solo per il puro piacere di incontrare personaggi di chiara fama internazionale, ma anche per saperne di più sul divertente sequel del campione d'incassi Madagascar. Siamo a Roma, all'hotel Hassler di Trinità dei monti, ora di pranzo (tanto che Chris Rock a metà intervista si apparecchia un bel panino con salmone e burro. Alla faccia delle formalità!)
Madagascar, Madagascar, Madagascar. Ma voi ci siete stati almeno una volta in Africa?
Ben Stiller: Lo ammetto: non ci sono mai stato. Mi farebbe piacere andarci e ho in programma di farlo al più presto, ma per ora è ancora per me una terra straniera.
Chris Rock: Io invece ci sono stato molte volte, ho fatto molti safari e ne sono sopravvissuto! Se mi abbandonassero nella giungla sarei capace di cacciare, di cucinarmi, di farmi una vita lì come un animale, come una zebra.
Quanto vi siete divertiti nell'interpretare un leone e una zebra?
Ben Stiller: Sono andato in sala di registrazione prima che il film fosse realizzato e ho potuto ridere già per tutto ciò che era stato già scritto. Purtroppo si registra singolarmente, non in gruppo, l'interazione è quindi tra te che doppi e il testo che hai davanti e che sai di poter un poco manipolare. In questo senso c'è meno responsabilità.
Chris Rock: Quando ho visto il film completo è stata una vera sorpresa. Passa così tanto tempo dalla registrazione della voce al film vero e proprio.
Quanto c'è di newyorkese in Alex il leone?
Ben Stiller: Beh, anche lui fondamentalmente è un attore, un performer, una persona che ama mettersi in mostra come quasi tutte le grandi metropoli a partire da New York. Ha un orgoglio molto sviluppato, ma allo stesso tempo è anche vittima del grande centro, delle sue comodità, dei suoi agi. Come newyorkese mi ci identifico molto.
Il film porta con sé anche un forte messaggio ambientalista. Quanto lo condividete?
Chris Rock: Io sono un grande ambientalista, sono un verde nel vero senso della parola. Parlo solo con persone verdi, mi faccio riprendere solo su pellicole verdi e per non inquinare sono venuto a piedi da New York a Roma.
Ben Stiller: E' un messaggio che condivido, ma di cui non ho responsabilità. Non ho scritto la sceneggiatura, e l'ho letta nella sua interezza solo a film finito, prima avevo solo le tracce delle mie battute. Ammiro la tolleranza di cui parla il racconto e la sua mancanza di cinismo, una cosa rara nel cinema di oggi.
Per degli attori comici quanto cambia doppiare rispetto a recitare?
Chris Rock: Per certi versi è come recitare dal vivo, come quando si sta a teatro, hai la possibilità di testare le reazioni di chi ci ascolta subito e senza paura di non far ridere, al massimo poi il regista taglia quella battuta.
Ben Stiller: L'aspetto più diverso rispetto alla recitazione, è che durante il doppiaggio ho la possibilità di sfogarmi. Si sta con il microfono sempre acceso, non c'è una vera e propria pausa neanche quando si pensa di riposarsi un po'.
Ben Stiller, nei suoi film spesso traspare una comicità alla Mel Brooks, è vero o questa è una forzatura da critico?
Ben Stiller: E' vero, è uno dei miei autori preferiti, lo seguo fin da piccolo. La sua grande capacità è quella di non creare dei semplici sketch comici, ma di inventare personaggi che vivono in equilibrio tra la realtà e l'ironia. E' un aspetto che emerge più che mai in Frankenstein Junior e che ho cercato di riportare in Zoolander. Tutta la mia filmografia è stata influenzata da Mel Brooks.
Cosa invidiate l'uno dell'altro?
Chris Rock: I suoi gusti, in tutti i sensi. Dai film al mangiare.
Ben Stiller: La sua cultura cinematografica. Chris Rock è una delle persone che io conosco che hanno visto più film nella loro vita. E' un grandissimo cinefilo, la sua cultura in tal senso è enorme.
Quali sono stati i vostri personaggi dei cartoni animati preferiti quando eravate ragazzi?
Ben Stiller: I flinstones, non so perché, ma mi piacevano moltissimo.
Chris Rock: Charlie Brown. Non solo dei cartoni animati, ma di tutto cinema e letteratura. Lavora su due livelli, sia per i bambini che per gli adulti.
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