10 Aprile 2007 - Intervista
"Incompleto"
Intervista al regista.
di Monica Cabras


Il giovane Filippo M. Prandi, autore, sceneggiatore e regista di "Incompleto", risponde alle nostre domande sul suo primo lungometraggio.

La prima domanda è ovvia quanto necessaria: c'è un film o un regista o un evento in particolare che ti hanno influenzato sulla scelta di dedicarti al Cinema?
Filippo M. Prandi: Sono veramente troppi i registi che mi hanno ispirato, così come sono troppi i film. Ho dedicato a questa semplicissima domanda diverso tempo e, sinceramente, non saprei fornire unicamente un singolo nome o titolo.

Ovvio che il film Incompleto sia di carattere autobiografico, ma quanto c'è di vero e quanto invece è pura invenzione?
Filippo M. Prandi: Vi è qualcosa di vero nel personaggio da me interpretato. Poco, per la verità: non ho mai tentato di girare un film di carattere prettamente drammatico con i mezzi (ossia nessuno) a disposizione. Amo particolarmente i fumetti (come il mio personaggio), anche se non mi venivano letti al posto delle favole. Non disprezzo affatto "Il Settimo Sigillo"; tutt'altro. Gli altri personaggi sono, in parte, derivati da esperienze e conoscenze personali. Tuttavia un simile intreccio (tre personaggi che vogliono contemporaneamente realizzare tre diversi film) è puramente inventato, così come il personaggio di Sara.

Giusto per conferma....qual'è il primo film che ricordi di aver visto?
Filippo M. Prandi: Domanda interessante dato che, effettivamente, la risposta data dal mio personaggio è una delle più veritiere dell'intero lungometraggio: "Superman 2". Da piccolo quel film era la mia ossessione, oltre che l'incubo nero della mia baby-sitter, costretta a vederlo fino al rasentare l'esaurimento nervoso.

Quale invece è il film che hai visto ma che avresti voluto girare in maniera diversa?
Filippo M. Prandi: Se per "girato" intendiamo esclusivamente la fase delle riprese, allora mi vengono in mente alcuni titoli: -)"Inland Empire". Non riesco a comprendere per quele motivo, a differenza di tutti gli altri suoi progetti precedenti, "Eraserhead" escluso, Lynch abbia voluto assumere il ruolo di cameraman. Riprese a mano, con l'immagine che sobbalza dai dettagli degli occhi ai primi piani dei volti dei personaggi. L'avrei girato in un modo più tradizionale. -) "Vidocq". Ritengo l'utilizzo del digitale non confacente con il voler rappresentare Parigi nel 1830. L'aspetto visivo, come tutti gli altri elementi, deve essere funzionale alla trama, oltre che alla messa in scena. Ciò detto, ritengo che nell'immaginario collettivo il digitale sia più legato ai giorni nostri, alle luci serali delle grandi metropoli ("Collateral" docet), piuttosto che al passato. Ad esempio: immaginate il modo di Kubrick di illustrare il passato. Con la rivoluzionaria fotografia dello splendido "Barry Lyndon", ci ha posti di fronte a immagini che sembrano veri e propri quadri (lente zoomate verso i volti immobili dei protagonisti). Ed ora immaginate la successione di fotogrammi digitali ed effetti in CGI a cui Pitof ci sottopone d'innanzi a "Vidocq".

Nel film il giovane regista appare sempre un po' supponente e presuntuoso...quanto c'è di te nel personaggio?
Filippo M. Prandi: Abbastanza. Anche se non sono mai arrivato al punto di litigare con nessuno, nè durante la realizzazione di "Incompleto", nè durante i precedenti progetti lasciati incompiuti (da cui è partita l'idea di base per il film). Spesso tendo ad essere supponente e presuntuoso (non come il mio personaggio, comunque): è il mio difetto.

Quanto è importante la colonna sonora in un film e che ruolo ha avuto in questo tuo lungometraggio?
Filippo M. Prandi: La colonna sonora è basilare in un film. Non deve semplicemente incrementare le emozioni che già traspaiono dalle immagini, deve fare molto di più: deve rispecchiare perfettamente lo stato d'animo dei personaggi, deve essere parte integrante del modo di raccontare la storia. Detto questo, la colonna sonora non riesce a raggiungere simili obiettivi nel mio film. D'altronde non avevo la possibilità di ottenere la licenza per l'utilizzo di brani audio commerciali. Con un mio compagno di università mi ero accordato affinché lui potesse comporre qualche brano originale. Tuttavia il montaggio è terminato più tardi del previsto (metà luglio del 2006), quando il mio amico si era ormai già assentato per potersi godere le vacanze estive. Non avendo intenzione di aspettare altri mesi per vedere finito il film (è stato piuttosto lungo realizzare il montaggio e gli effetti speciali visivi dovendo ancora sostenere gli ultimi 3 esami universitari), ho dovuto ricorrere a dei brani audio, per il cui utilizzo ho pagato la licenza, presenti sul catalogo della BMG Zomba. Si tratta di autori che hanno dato il loro esplicito consenso affinché la casa discografica possa intercedere per loro, circa la richiesta di utilizzo dei loro pezzi musicali. Alcuni brani selezionati mi piacciono molto, altri molto meno. Ad ogni modo non è stato facile trovare brani che realmente riflettessero il film, dal momento che non erano stati composti appositamente per quello.

Secondo te basta la voglia di esprimersi e l'amore per il cinema a creare un buon film....o un buon regista?
Filippo M. Prandi: No. Affatto. Spero che questa domanda non implichi una bassa opinione del mio film.

Nel film il regista dice che per giudicare buono un film conta l'abilità nel sapersi esprimere, ma che a volte bisogna tener conto delle risorse di cui dispone il regista, non credi che si possa fare un buon film anche con pochi mezzi? Non è a volte una giustificazione inconsistente che un film non abbia avuto il giusto successo a causa del budget troppo basso?
Filippo M. Prandi: Sì: ritengo che un film possa avere successo anche quando i mezzi a disposizione sono limitati. Io applaudo coloro che riescono in questa impresa. Nel film non cerco di fornire nessuna giustificazione a nessun film, neppure per al mio. Non intendevo affatto asserire che se un film non ha avuto successo (concetto comunque molto relativo) bisogna avere comprensione, poiché non vi erano soldi a disposizione. Se si è compreso il contrario, sono stato mal interpretato.

Abbiamo imparato che spesso anche il cinema indipendente può entrare a far parte della grossa distribuzione diventando un blockbuster; in quale circuito pensi, o desideri, possa essere incluso il tuo film?
Filippo M. Prandi: Dubito fortemente che il mio film possa rientrare nella categoria "blockbuster". Comunque sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti. Mi ha permesso di laurearmi (l'ho presentato come tesi di laurea). Ha preso parte al Festival Internazionale del Cinema di Salerno e a "Visioni Italiane". E' stato proiettato, fino ad ora, in 11 cinema iscritti al circuito FICE. Mi ha offerto la possibilità di comprendere quanto sia importante per me il cinema, che ritengo essere una scelta di vita, piuttosto che una semplice passione. A tale riguardo posso dire che avere scritto, girato, montato oltre che realizzato effetti speciali visivi e sonori per un lungometraggio di 120 minuti, è stata un'esperienza necessaria per il mio iter professionale. Avere poi ridotto il film da 120 minuti a 58 (per prendere parte al Festial Visioni Italiane, che è per mediometraggi) ritengo che sia stato una sorta di training piuttosto intensivo, in considerazione di quello che farò in futuro.Spero che il film possa continuare ad ottenere dei buoni risultati ad altri Festival, oltre a questo ho diverse interessanti prospettive circa il futuro della mia opera.

Anche l'ultima domanda è ovvia quanto necessaria: che aspettative hai per il tuo futuro?
Filippo M. Prandi: Ho svariate altre sceneggiature che spero possano essere prese in considerazione da qualche casa di produzione, nel prossimo futuro. Se "Incompleto" poteva essere realizzato con i soli mezzi a mia disposizione (per certi aspetti posso dire che non avrei mai immaginato il film realizzato diversamente), non è lo stesso per gli altri miei progetti. Ad ogni modo questo discorso non può che essere rimandato al 2008, quando tornerò in Italia dopo un master alla New York Film Academy che inizierà a marzo. In questo periodo dovrò realizzare (scrivere, dirigere, effettuare il montaggio) 8 cortometraggi, e prendere parte ad altri 29 non miei. Anche per questi 8 cortometraggi ho delle idee in merito.

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