29 Novembre 2006 - Conferenza stampa
"Giu' per il tubo"
Intervista ai registi e al doppiatore della versione originale Hugh Jackman.
di Andrea D'Addio


Alla conferenza stampa del nuovo cartone animato della Dreamworks sono presenti a Roma i registi David Bowers e Sem Fell, il produttore Jeffrey Kaztemberg e l'attore Hugh Jackman che doppia il protagonista Roddy, ma solo nella versione originale (quindi gli spettatori italiani dovranno aspettare il dvd per sentire la sua voce, oppure partire per qualsiasi altra nazione in cui i film vengono distribuiti anche in originale oltre che tradotti).

Giù per il tubo in tutto il mondo è un film d'animazione esilarante, in Italia diventa un film di fantascienza per via della finale di Coppa del Mondo che vi siete inventati: cosa vi ha spinto ad immaginare in un futuro lontano una finale Germania-Inghilterra?
Sem Fell: D'altronde si tratta di fantasia per cui anche noi abbiamo sperato. Poi questo film quando è iniziato abbracciava la precedente Coppa del Mondo, e abbiamo sperato che l'Inghilterra ce la facesse, ma poi l'abbiamo fatta perdere ai rigori, come è suo solito.

Quanta responsabilità c'è per un papà quando decide di fare un film d'animazione così importante?
Hugh Jackman: Non l'ho fatto solo per i miei figli, ma anche per me stesso. Ho sempre ammirato la Dreamworks e la Aardman e i suoi lavori come Wallace and Gromitt. Ho scelto di farne parte senza neanche averne letto la sceneggiatura. D'altro canto essendo anche un padre, mi sono preparato perché so che quando i bambini amano un cartoni animato lo vedono anche cinquanta, sessanta volte ed è così che credo che andrà a finire visto che mio figlio mi ha detto che è stato il più bel film che abbia mai visto.

E' l'anno della vittoria dell'Oscar di Wallace and Gromitt…quali sono le prospettive di una continuazione nel rapporto con la casa di produzione inglese Aardman (è di Bristol) ?
Jeffrey Kaztemberg: Siamo interessati alle creature della Aardman fin dall'inizio, dal primo corto di Wallace and Gromitt. Mi piace il loro sottile senso dell'umorismo e la raffinatezza con la quale lavorano, quindi penso che si continuerà se tutto va bene a lavorare assieme.

Si punta all'Oscar con questo film?
Jeffrey Kaztemberg: Io di certo questo non posso dirlo perché l'Oscar ha un suo particolare percorso, ma spero comunque che arrivi. L'anno scorso ne sono arrivati due, con Shrek e Wallace e Gromitt. Posso affermare che questo è un periodo straordinario per i film d'animazione, perché il pubblico risponde con molto entusiasmo.

Pensate che la vecchia animazione in 2d abbia ancora un futuro?
Jeffrey Kaztemberg: Come tecnica ha ancora molto da offrire ma deve essere usata in una maniera nuova, non si possono più fare cartoni alla vecchia maniera, perchè quelli in computer grafica sono molto immersivi ed hanno segnato uno standard a cui il pubblico si è ormai abituato. A questo punto l'animazione 2D, se vorrà tornare in auge, dovrà colmare questo gap. Non so come possa fare, ma credo che accadrà.

Qual è il vostro cartone preferito?
Hugh Jackman: Mi viene in mente Pinocchio, ma anche un cartone animato che facevano tutti i giorni su di un essere che riusciva ad andare sottacqua, peccato che non ricordi il nome.
Jeffrey Kaztemberg: Dumbo.
David Bowers: Anche a me è piaciuto molto Pinocchio. E' stata un'esperienza che mi ha cambiato la vita.

Che cosa significa per Hugh Jackman che già è attore, ballerino e cantante, fare anche il doppiatore di un film d' animazione?
Hugh Jackman: E' stata un'esperienza straordinaria e divertente, ma anche una grande sfida, perché un personaggio vive attraverso la voce. Diciamo che mi sono divertito molto, ma ho fatto anche il pazzo perché mi sono messo a dialogare con i pupazzi. Il doppiaggio è utile alla carriera, perché finalmente ho fatto un film hollywoodiano che riescono a vedere anche i miei figli.

Come giudicate il fatto che sempre più i nuovi cartoni animati di diverse case di produzione si assomiglino molto per trame e personaggi?
Jeffrey Kaztemberg: Ci si mettono anni per fare film di questo genere, ed è solo una casualità se poi i film si assomigliano. Credo che nei prossimi 2-3 anni vedremo che le idee si differenzieranno di più, perchè in fondo non è una cosa voluta da nessuno.

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