L'alba dei morti dementi - Shaun of the dead
Shaun (Simon Pegg) sta attraversando una brutta crisi di coppia con Liz (Kate Ashfield) e contemporaneamente anche il rapporto con la madre e l'odiato patrigno fa acqua da tutte le parti. Ma quando un'epidemia di zombie colpisce la città, intorno a lui si fa improvvisamente tutto più chiaro. Quella monotonia fatta di serate al pub con il suo inseparabile amico e coinquilino Ed (Nick Frost) si spezza improvvisamente per lasciar spazio ad un nuovo risoluto Shaun: armati di mazza da cricket e vanga lui ed Ed decidono di affrontare gli zombie per andare a liberare fidanzata, amici della fidanzata, madre e patrigno. L'invasione degli zombie sembra rinvigorire Shaun nello spirito, risvegliarlo dal suo torpore. Assistiamo così alle situazioni più paradossali del film nelle quali dialoghi serrati tra i protagonisti, discussioni e chiarimenti, si svolgono tra teste spappolate, schizzi di sangue, arti amputati e zombie che si cibano di vivi. Nonostante gli zombie incombano ovunque e nessun luogo sembri sufficientemente sicuro, nonostante nulla sembri poter arrestare la loro fame di carne umana non riusciamo a vivere veramente la sensazione dell'assedio, del pericolo. Con ciò togliendo vigore alla comicità demenziale che dovrebbe scaturire dal contrasto assurdo e paradossale tra la drammaticità della situazione e il "self controll" tipicamente inglese dei protagonisti come quando Shaun si immagina al pub Winchester con i suoi in salvo a bere il the mentre aspettano che Londra venga liberata dai morti viventi. Allo stesso modo non riescono del tutto comici i convenevoli tra lui e la sua amica di vecchia data che incontra tra una fuga e l'altra mentre intorno a loro la situazione degenera, o la presentazione di mamma e fidanzata durante una rocambolesca fuga in macchina mentre gli zombi si sfracellano sul parabrezza.

Ispirato alla trilogia romeriana, Shaun of the Dead secondo le intezioni di Edgar e Simon non vuole essere una parodia dei capolavori di George Romero. "Non volevamo fare una commedia sugli zombie - dice Simon Pegg - ma un film sugli zombie e una commedia. Volevamo che facesse paura. A volte abbiamo tagliato perché era esagerato. Ci sono delle parti davvero viscerali, orribili, che sconvolgono la gente. Vogliamo che sia un film per fidanzatini. Che sia visto dalle coppie e che piaccia anche alle donne. Il genere horror è per lo spettatore maschio tra i 16 e i 35 ma volevamo un pubblico più vasto". Seppure il film sia indubbiamente divertente e stia raccogliendo un meritato successo, resta la sensazione che qualcosa manchi, che qualcosa sia sfuggito o che non si sia pienamente raggiunto l'obiettivo. Forse il motivo va cercato proprio in quel difficile compromesso tra commedia e horror che gli sceneggiatori hanno così fortemente voluto, laddove per accontentare tutti si rischia talvolta di non accontentare nessuno.

Luca Gambino

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