Principessa
Una doppia finzione – sempre nelle vesti di una principessa, appunto - che porta ad un momento della verità, alla difficile scelta di cambiamento radicale legata ad una grande assunzione di responsabilità. Prima, la recita impegna in un ruolo fisso alla consueta ricostruzione storica in costume medioevale ad uso turistico, e in seguito in un innocente gioco delle parti da commedia familiare.
Debutto nel lungometraggio di finzione per il co-sceneggiatore e regista Giorgio Arcelli Fontana (viene da cortometraggi e documentari per aziende e associazioni), che per la metà delle maestranze si è avvalso del gruppo di allievi del laboratorio "Fare Cinema" di Marco Bellocchio. Con "Principessa", l’autore ha reso omaggio alla sua Piacenza - quella cittadina e quella delle valli dei castelli - tra interni e paesaggi verdi e brumosi. Qui vengono a contatto e si affrontano da una parte gli ultimi scampoli di immobile nobiltà di un’attempata marchesa, dall’altra la precarietà di lavoro e sentimenti di una giovane borghese aspirante attrice.
Più che con la professione, la ragazza - presa tra qualche piccolo impiego ed un provino – deve fare i conti con la sfera emotiva, segnata soprattutto dall’infedeltà maschile di coppia. Sia di un padre che dichiara alla madre un’altra relazione, che di un fidanzato, il rapporto con il quale è ormai chiuso, ma agonizza in un tentativo di recupero. In un placido quadro di provincia quasi fuori dai riferimenti temporali, immerso in un’atmosfera favolistica, l’attrice (e modella) esordiente sul grande schermo Morena Salvino regge la scena, con l’aggiunta di un corpo piuttosto esposto, mentre Piera degli Esposti sembra parlare anche di sé stessa ("sono sincera, e questo mi ha causato non pochi problemi nella vita") e dà al proprio personaggio un’aura svanita, nostalgica e di un’invadenza dal lampo thriller.
La frase:
- "Cosa ci giochiamo?"
- "La fedeltà".
Federico Raponi
Scrivi la tua recensione!
|
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale.
|
|
|