Pride and glory - Il prezzo dell'onore
Per due fratelli gemelli (gli O'Connor) che lavorano nel cinema e figli di un poliziotto di New York, uno come regista (Gavin), l'altro come produttore (Gregory), realizzare un film sul famoso NYPD sembra uno di quei progetti ai quali é difficile rinunciare. La storia del cinema americano ci ha più volte dimostrato come oltreoceano quello dello sbirro sia un mestiere dalla vocazione ereditaria e che il significato di famiglia va' al di là di quello comunemente usato per descrivere un gruppo molto unito. I legami sono di sangue, si lavora fianco a fianco con il cugino, con lo zio, il papà (difficile mamma, zia e sorella però) e chi meglio di due cineasti vissuti "dentro" questo ambiente avrebbe potuto rappresentarne le dinamiche? Apparentemente in pochi, nei fatti qualcuno ha fatto di più, anche molto di più.
Pride & Glory, orgoglio e gloria. E' ciò che, a detta di uno dei personaggi del film, costituisce il fascino della divisa, l'essenza stessa delle ragioni che spingono un uomo ad indossare l'uniforme.
Una volta macchiata, una volta superati i limiti, ecco che tutto crolla, l'onore va sotto le scarpe e si diventa dei criminali come gli altri. Si parla di corruzione, di barriere etiche che non si dovrebbero mai abbattere non solo per ragioni morali, ma per salvaguardare anche l'immagine dei propri colleghi, della propria famiglia. I due O'Connor partono da questo concetto per costruire un onesto poliziesco che non annoia per tutti i suoi 130 minuti, ma neanche appassiona o tenta soluzioni (a livello visivo e di sceneggiatura) particolarmente innovative. L'intreccio, per buona parte del film quasi incomprensibile, si risolve ben presto in un semplice caso di corruzione la cui unica variabile è che tocca la parentela di chi indaga. A livello visivo, l'iniziale camera a mano, non riesce a dare particolare ritmo al tutto, riuscendo solo a confondere. Rimangono comunque due scene interessanti: il linciaggio sotto il cavalcavia e la scazzottata da resa dei conti. Per il resto, come già detto, si tratta di un film piuttosto lineare che nulla aggiunge ai tanti film sul tema. Se si pensa a come un film realizzato quasi contemporaneamente a questo, ma dal budget più limitato, come "I padroni della notte", sia riuscito con un linguaggio più asciutto ed un grande studio dei lavori di Friedkin e Frankenheimer, a raccontare una storia molto simile, i limiti di "Pride & glory" diventano ancora più evidenti.

La frase: "Se ti rivedo ti taglio la gola, mi faccio tua moglie e uccido tuo figlio".

Andrea D'Addio

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