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Incontriamoci a Las Vegas
Ron Shelton, regista e sceneggiatore, che ha già riscosso grandi successi con "Bull Durham", "Tin Cup" e "Chi non salta bianco è" che parlano rispettivamente di baseball, golf e basket, ora con questo film si occupa di boxe. Molti personaggi appartenenti all'ambiente di questo sport hanno voluto partecipare a questo film, tra questi, da citare, alcuni tra i più noti telecronisti americani, alcune colonne della boxe, come Chuck Bodak, da più di 30 anni cutman (cioè l'uomo angolo: colui che si occupa delle ferite dei pugili), e ancora Kevin Costner, Wesley Snipes e James Wood, che appaiono tra il pubblico dell'incontro clou del film. Il soggetto è basato sulla storia vera di un incontro che doveva precedere un match molto importante, e invece ha appassionato il pubblico, tanto da diventare l'incontro della serata. Vince Boudreau (Woody Harrelson "Chi non salta bianco è", "Larry Flynt - oltre lo scandalo") e Cesar Dominguez (Antonio Banderas "La maschera di Zorro", "Il tredicesimo Guerriero") sono due pugili al declino della loro carriera, che vengono ingaggiati per un incontro a Las Vegas, dove verranno pagati 50000 dollari se raggiungeranno subito il posto. I due si mettono subito in viaggio, con loro l'affascinante Grace Pasic (Lolota Davidovich "Scandalo Blaze", "Cobb") fidanzata di Cesar, ex di Vince e proprietaria della macchina, e Lia (Lucy Alexis Liu "Fino a prova contraria", "Payback - La rivincita di Porter"), sensuale e provocante autostoppista. Tutta la storia sembra incentrata sul match di boxe tra i due, ma ciò che il regista ha voluto mettere in primo piano è il viaggio che i quattro percorrono, esplorando la propria natura, i propri legami, esternando tutte le incomprensioni e le tensioni tenute nascoste. Quello del pugile non è un ruolo facile da interpretare, ci vuole innanzitutto prestanza fisica e anche una certa dote di cinismo e capacità di riuscire a prendere a pugni un'altra persona che potrebbe essere il tuo migliore amico. Per prepararsi a questa parte, i due protagonisti hanno dovuto sottoporsi ad un allenamento estenuante e molto pesante, che potesse renderli simili a dei veri pugili. Affidandosi a Darrell Foster, che ha lavorato anche con Sugar Ray Leonard, hanno imparato non solo come si fa a colpire e ad incassare, ma anche a pensare come pensa un pugile che fuori dal ring è una persona normalissima, ma dentro diventa un killer. La pellicola può essere definita un road movie , cioè uno di quei film dove la trama si sviluppa durante un lungo viaggio in macchina. Per poter sottolineare la strada Shelton ha filmato per tre settimane i suoi attori sopra una macchina, lungo il viaggio da Los Angeles a Las Vegas, riprendendo paesaggi e luoghi ben noti a chiunque abbia percorso quella strada. È un film che esplora un universo particolare, quello della "noble art", ma che in effetti ha come pretesa quella di analizzare i rapporti interpersonali e i conflitti interiori, in cui l'incontro di boxe tra i due protagonisti è il culmine di questo viaggio. È un film sul pugilato, ma è soprattutto un film sull'amore e sull'amicizia tra tre persone.
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