Persona non grata
Wiktor è l'ambasciatore polacco in Uruguay. Dopo la scomparsa della morte si abbandona in un vortice di sospetti nei confronti dei suoi collaboratori e di un suo vecchio amico, Oleg (Nikita Mikhalkov), viceministro degli affari esteri russo.

Il termine che dà il titolo il film può essere usato sia in senso tecnico, riferito ad un membro di una missione diplomatica accusato di spionaggio, sia in senso generico, come una persona che all'interno di un gruppo di individui venga isolata e marginalizzata fin quasi a scomparire. E queste sono in fondo le principali ossessioni di Wiktor, interpretato magistralmente da Zbigniew Zapasiewicz, che con grande ironia ma anche con profondo senso umano riesce a dare vita ad un personaggio che non può non destare simpatia e comprensione. Wiktor ai tempi del regime comunista era un dissidente, un idealista facente parte del movimento di Solidarno?? che poi ha dovuto fare i conti con la trasformazione dell'ardore politico in freddo pragmatismo calcolatore, non in sé stesso ma nel suo consigliere (Jerzy Stuhr) e nei giovani che un giorno sa che prenderanno il suo posto.

Persona non grata è in effetti un film sulla ricerca della serenità e della pace interiore, sulla capacità di fare i conti con i fantasmi del proprio passato per poter riconoscere nel presente che l'umanità non è malvagia, e che sospetti generano solo odio, sfiducia e nuovi sospetti. Nel film di Zanussi spicca ovviamente la polonità del suo personaggio, mentalmente legato, anche se in maniera antagonista, al vecchio regime comunista, e sono frequenti formule tipiche del lessico ufficiale dell'epoca, peraltro facilmente riconoscibili. Di non poco conto poi è l'amicizia tra Wiktor, polacco e Oleg, russo. Il rapporto di odio-amore tra questi due paesi ha una storia millenaria, proficua e conflittuale. Uno dei dialoghi più belli è quello in cui Wiktor, cattolico, si dimostra incredulo di fronte ad una citazione dal Vangelo da parte di Oleg ortodosso. Ma come ha detto giustamente Zanussi citando Karol Wojty?a, l'Europa deve respirare con due polmoni, l'occidentale e l'orientale, cattolicesimo e ortodossia, pensiero platonico e pensiero aristotelico.

Ma al di la' degli evidenti sottotesti politici, Persona non grata è un dramma individuale, pur proiettato all'interno di un intrigo internazionale attorno ad un accordo commerciale per una fornitura industriale che coinvolge Polonia, Russia ed Italia (sono presenti Remo Girone e Victoria Zinny). Da notare che si tratta proprio dei tre paesi che hanno prodotto questo film. In definitiva Persona non grata è un film non solo politico e non solo introspettivo, anche a causa delle incursioni nella commedia dovute all'arguzia e al carisma dei suoi protagonisti, cui è affidato molto del valore del film.

La frase: "Si è alzato tanto vapore, e il treno non si è mosso".

Mauro Corso

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