La chiave dell'interpretazione di questo film non è assolutamente semplice: si svolge in un continuo viavai spazio temporale dove neppure il protagonista riesce alla fine a trovare un "senso logico" agli avvenimenti. Il fato, il destino prorompente e ineluttabile beffa tutte le persone, costrette come marionette a subire un ingranaggio di eventi più grande di lui. Per spezzare queste immensa catena ci sarebbe stata una sola soluzione: fare ciò che non andava fatto, seguire l'istinto e non la razionalità. ma la spasmodica ricerca di una soluzione al dilemma è la causa del protrarsi del dilemma stesso; così le azioni, i comportamenti, scatenano ulteriori reazioni che peggiorano come un cancro una malattia che finirà solo con la distruzione dell'umanità stessa. E allora la morale potrebbe essere la necessità di non cambiare il futuro ma accettarlo così per come ci viene dato. Interpretazione di Willis e Pitt all'apice delle possibilità che il film offre, regia e sceneggiature sempre incalzanti, psichedeliche a volte caotiche. Ma è così che doveva essere...