Giallo in chiave hard dell'olandese Verhoeven (che appare molto più interessante dei film che in genere gli commissionano), è complicato, disarticolato, ben realizzato, ma non riesce a uscire dall'ambito della trivialità. Michael Douglas (pessima la sua interpretazione) gira molto spesso senza calzoni, e sembra il padre Kirk nel punto più basso della sua carriera; mentre Sharon Stone è più convincente, sembra che si impegni di più, ma ciò non giustifica i tre milioni di dollari da lei chiesti per girare il seguito, "Basic Instinct 2". La scena più famosa è ovviamente quella dell'interrogatorio in cui la fatale Stone accavalla le gambe senza indossare gli splip. Il che è tutto dire sull'intellettualità del film.
l'ho rivisto ieri sera in tv, dopo un bel pò di tempo che non lo vedevo. Basic instinct resta uno dei film migliori di Sharon Stone, il ruolo della perfida ma intelligente è appropriato. Anche Douglas è stato molto bravo nel film, complimenti per le scene di sesso direi senza alcun pudore, ma per un film del genere forse è meglio così.
Nonostatnte tutto quello che si disse e che viene detto di questo film, la trama è avvincente e i protagonisti ben calati nella parte. Sharon Stone soprattutto, oltre a certe scene ricordate ancora oggi, ha dato prova di saper interpretare bene quello che era un ruolo non facile. Ciao!
L'interpretazione della Stone è buona (al contrario di quella di Douglas, che recita la parte dello squallido detective ringalluzzito e ci riesce fin troppo bene) ma la storia... la prima parte sarebbe anche comprensibile, ma la seconda! Per cercare l'innovazione si è intricata tutta la trama creando solo un gran casino. No, no.