Leggendo le opinioni, si trovano giudizi denigranti con voto 1 e giudizi entusiastici con voto 10. Questo è il bello ed è ciò che dimostra come le opinioni siano puramente personali....
Complessivamente il film mi è piaciuto e mi ha saputo coinvolgere.
Ho trovato, anche io, un po' scontati e stereotipati i "simboli" sui presunti "mali" della nostra società...
Mentre valuto l'alternarsi tra sogno e realtà molto valida e ben costruita tanto da reggersi bene per l'intero film.
nn di certo all'altezza delle "Invasioni barbariche" che fu bellissimo. la tematica dell'alternarsi fra la vita reale piatta, sf**ata e drammatica e quella sognata da assoluto protagonista è interessante, ma tt il film è fatto con questo alternarsi che alla fine risulta noioso e nn vedi l'ora che finisca. dialoghi nn all'altezza. bravissimo il protagonista ma doveva essere fatto meglio il film. così senza una trama, uno sviluppo, una conclusione risulta piatto, noioso e inconcludente. Occasione sprecata!
L’ambientazione in un presente orwelliano, sempre più azzeccata metafora del presente, mette in risalto il senso di solitudine e di fallimento della razza umana che pervade il film.
Purtroppo la lentezza di alcune parti compromette un po’ la riuscita della pellicola che risulta lo stesso di buon livello.
Dopo lo splendido "Le invasioni barbariche", mi aspettavo di più da Arcand.
Il film viaggia su due piani; uno reale, dove il protagonista è uno sfigato qualsiasi, che non comunica con moglie e figli, che ha un lavoro che non gli piace e che ha la madre in fin di vita; l'altro è onirico, dove il protagonista si trasforma in uomo di successo sia nella vita che con le donne (una più bella dell'altra).
L'idea risulta simpatica inizialmente, ma portata avanti per un'ora e quaranta, trasforma il film in una noia mortale.
Se in più si aggiunge che il film non ha una vera e propria trama e che gioco con gli stereotipi della società moderna visti e rivisti (cellulari, mascherini, impiegati demotivati, incomunicabilità familiare)...beh faccio finire a voi la frase.
Dò un 6 per lo stile registico comunque buono, ma soprattutto per la stima riposta in Arcand, che nella carriera ha dimostrato ben altro, altrimenti al film non sarei riuscito a dare più di 4.
un periodo buio della storia dell'umanità ripercorso nel presente dove comunque le streghe cattive sono le donne, sempre loro, sempre e comunque. la madre del protagonista, inerme, silenziosa, sofferente e poi morente, a rappresentare quell'antico universo femminile appartenente al passato e praticamente estinto. piange di cuore il nostro Jean-Marc di fronte a questa metafora poichè le donne del suo mondo invece conducono vite differenti, indipendenti e lontane dagli uomini. la morale è che ciò che i maschi hanno seminato nel passato, lo stanno raccogliendo nel presente... e sarà sempre peggio... allora Jean-Marc si siede e il film termina mentre lui si taglia una mela... è un film straordinario, ricco di simboli e dalle letture infinite dove tutti gli aspetti della barbarica società odierna vengono esaminati. non si può cogliere tutto con un'unica visione e non ci si deve aspettare una commedia nel senso in cui siamo abituati a considerarla... non c'è praticamente niente da ridere.
P.S. ma il canada non era una specie di paradiso??? ;)