Simpatico e divertente. Sicuramente il regista riesce nel suo intento di divertire su un argomento non facile e nel quale è facile cadere nel banale o, peggio, nel melodrammatico. Ho trovato molto bravi i due protagonisti e non da meno sono altri personaggi, su tutti (concordo con la recensione) il frate!!! La parte dell'omelia mi ha letteralmente piegato in due! Sarà una delle scene che ricorderò a lungo. Alla preghiera del "Credo" credo di avere rischiato l'infarto. Un film godibile, simpatico che fa anche pensare una volta fuori dalla sala, perchè chi di noi non ha mai pensato di volere essere diverso dagli altri (se si è ancora in tempo), ma alla fine...
Merita il prezzo del biglietto... portateci tranquillamente il compagno/a... non sarà il film per il quale bisognerà avere paura, una volta usciti dal cinema, di dovere affrontare l'annoso problema del matrimonio.
A me non è dispiaciuto,anzi.Scorre via abbastanza veloce e strappa più di qualche risata;nonostante questo riesce ad analizzare,seppur non in maniera profonda,problematiche effettivamente presenti prima del "grande passo".
Una commedia che scorre, e tra una risata e l'altra, amici che si intromettono e genitori che si incontrano, la riflessione si fa più ampia: si considera infatti che ci sono vari fattori che influenzano la vita di una persona, come gli amici, la famiglia, la società, pressioni dall'esterno che insidiano la propria esistenza anche quando si crede di averla assicurata contro gli sbandamenti e le intrusioni. Il punto è che l'intrusione qui non è di una persona o di un gruppo di persone, qui si tratta dell'intrusione di un'idea, l'ingerenza di un'intera cultura, quella appunto del matrimonio, non nel senso dell'unione di due anime e due vite prima separate, ma nel senso di 200 persone che riunite in una sala fanno tintinnare i bicchieri intonando l'esortazione "bacio, bacio".
Comunque se è vero che nella realtà delle cose è sempre lei che sceglie lui, è anche vero che lui accetta sempre.....!
gradevole,decisamente gradevole questo “ Giorno piu' bello” , costruito su misura per due giovani e belli attori del cinema italiano ( la Violante Placido e' veramente stupenda con il suo visino acqua e sapone ) , ma assolutamente misurato e senza nessuna caduta di tono nel becero e nel pecoreccio. Partendo dall'assunto che quello che fa la massa e' da evitare per far giustificare un matrimonio a due convinti assertori della convivenza , entriamo in un caleidoscopio di situazioni che con la tecnica dei siparietti ( cadenzati e delimitati dai divertenti fantasiosi quadretti che portano il titolo del capitolo, una volta in una tazzina ,altre su un giornale e altre in maniera sempre diversa) vengono man mano analizzati. Le convinzioni dei due giovani vengono cosi' demolite man mano che si incontrano amici e conoscenti,che la cosa procede e in fondo si capisce che non e' l'atto in se stesso a contare ma quanto piu' come si vivra' il matrimonio e tutto quello che di successivo ci sara'.
La Placido e' abilissima a incarnare la tenera ragazza di provincia affezionata e pulita, mentre Trojano con le sue mossette e i suoi stupori e' al centro dell'uragano emozionale che si sta scatenando e che i consigli di parenti e amici non fanno che peggiorare nel confonderlo.
Il tutto si dipana con una pulizia stilisca semplice ma sicura , il percorso e' descritto con una leggerezza decisamente invidiabile per un presunto prodottino di un regista che sara' alle prime armi ma non sembra aver paura di osare quel tanto che i produttori gli permettono. Niente scene di nudo,poche parolacce e molti discorsi che pero' non sono mai pedanti o antipatici .
All'interno di questa briosa commedia troviamo anche dei momenti riflessivi amari , nel momento in cui abbiamo delle gioie e siamo portati dall'entusiasmo credendoci dei condottieri della nostra vita scopriamo che sono altre cose che determinano i risultati.
“ la nostra vita e' uguale a quella degli altri , ma diversa...” piu' o meno suona cosi' il leitmotiv del film , sottolineando che in fondo qualcosa di veramente diverso non si potra' mai fare del tutto.
Nella commedia stonano un po' certe esagerazioni troppo cariche come quella dei figli lobotomizzati davanti alla tv e gli atteggiamenti del padre troppo esagerati nella loro esplosione.
Luce Caponegro in arte Selen con le sue scarse doti artistiche ma imponenti doti fisiche interpreta un personaggio che sembra la sua biografia , prorompente e mangiauomini , cosa che risulta priva di fantasia ma adatta all'attrice che lo deve impersonare. Brioso e divertente , questo lavoro privo di pretese non delude delle aspettative di puro divertimento , donando delle piccole sorprese qua e la'.
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(7/10)
