Uccellacci e uccellini è forse il primo film di Pasolini in cui si delineano tutti i suoi pensieri:dalle ideologie alla religione, dalla politica alla sofferenza per le popolazioni del terzo mondo, dall'idea della morte alle condizioni del popolo che non ha niente a che fare con la borghesia!
I due personaggi (Totò e Ninetto Davoli) si trovano in una via di mezzo tra proletari e borghesi: stanno al di sopra di tanta gente, ma allo stesso modo stanno al di sotto di tanta altra gente!
Il loro cammino senza meta viene interrotto dall'aggiunta di un altro viandante: un corvo parlante! Altro non è che lo stesso regista Pasolini, "un intellettuale di sinistra", al quale tanto gli stanno a cuore le rivendicazioni e le lotte operaie, e l'enorme divario tra le classi sociali! Divario che non potrà neanche cessare di esistere grazie alla coscienza religiosa , poichè le due opposte classi sociali (quella dei proletari e quella dei padroni) amano si un Dio, sono consapevoli che siamo stati tutti creati da un essere a noi superiore, ma tra di loro non potranno mai andare d'accordo! Ed ecco che Pasolini ci pone l'esempio dei due frati francescani (non a caso Totò e Ninetto Davoli) che cercano di convertire prima i passerotti (gli uccelli più deboli), e poi i falchi( gli uccelli più preportenti): entrambi amano un Dio, ma tra di loro esisterà per sempre un divario enorme, una guerra perenne che sarà sempre vinta dalla classe più forte!
Pasolini, convinto seguace della dottrina Marxista, è consapevole che la Religione Cattolica ed il Partito Comunista, anche se eterni rivali, posso convivere!
Ad un certo punto il corvo, dopo aver affermato che la semplicità, la grazia e l'innocenza dei due viandanti sono virtù tipiche religiose, dice: "Io vengo da lontano, il mio paese si chiama ideologia, vivo nella capitale, la città del futuro, in via Carlo Marx al numero settanta volte sette!" "Il capitale", come tutti sanno, è l'opera fondamentale di Carlo Marx, in cui vi è esposta la sua intera dottrina, mentre la citazione "settanta volte sette" è una frase citata dal Vangelo! Quindi, secondo pasolini, Marxismo e Religione Cristiana possono andare d'accordo!
In un altro passo del film, Totò e Ninetto si comportano da prepotenti verso una poverissima famigliola, e poi più avanti sarà un "pesce più grande" a sua volta che si comporterà in maniera prepotente verso di loro!
Pasolini è anche legato ai problemi del terzo mondo, come la fame, incrementata a suo avviso dalle troppe nascite in quei paesi!
E poi sono immancabili i cortei operai durante il funerale di Togliatti!
Alla fine di tutto, i due protagonisti, stanchi delle parole del corvo, ormai consapevole che la sua fine è arrivata e che sta sprecando parole con chi non riuscirà mai a capire, lo uccidono e se lo mangiano!
Il film piu' diverso e piu' originale allo stesso tempo diretto da pasolini. un apologo sociologico ed esistenziale. un 'opera politica(marxista per lo piu') e religiosa. il regista cerca di far andare d'accordo due poli estremi: il cristianesimo e il comunismo. da ricordare la frase citata dal corvo, un intellettuale di sinistra( che autobiograficamente rappresenta pasolini): io abito in via carlo marx, numero settanta volte sette! questa serie di numeri è citata nel vangelo secondo matteo. un grande, il regista, in tutto.
Ma grandissimo filmmmm..concettuale,colto,ideologico.pasolini comunica con immagini tanto chiare quanto interpretabili in diversi modi..e se ami pasolini non puoi non amare questo film,,che esce forse anche dallo schema "film",non è un film,,,è un viaggio nei pensieri e nelle ideologia dell'ultimo e forse il piu grande artista e intellettuale della nostra storia--
qualcuno mi dice come ha interpretato il fatto che la prostituta si chiamasse luna??? e' collegato alla prima scena in cui loro guardano la luna?
ninetto d'avoli stupendoooo
Quando uccellacci e uccellini uscì al cinema, fu quasi un fiasco, perchè la gente si rifiutava di vedere la punta massima della commedia all'italiana (totò) essere utilizzata in questo modo senza lasciargli sfruttare le sue fantastiche qualità comiche che utilizzava improvvisando e che lo avevano ricoperto di successo e trasformato tutt'oggi in uno degli dei della comicità italiana. malgrado tutto, uccellacci e uccellini è molto apprezzabile per la buona regia di pasolini, per la buona lavorazione dei membri della troupe, per le musiche di morricone, per i diversi temi importanti che tratta, ma sopratutto per la prova di totò, diversa dal solito, dove le sue gag improvvisate sono bloccate, ma si possono apprezzare le sue doti di attore drammatico, che però saranno una delusione per il pubblico, perchè arriva sempre purtroppo il momento per un grande comico di dover deporre la maschera e di non poter far più ridere, basti pensare a roberto benigni, che dopo la vita è bella, ha lavorato in asterix e obelix, e poi in pinocchio, che non ha fatto ridere per niente. l'unico che non ha mai tradito è stato alberto sordi, che nel corso della sua carriera ha fatto molti film drammatici di successo che avrebbero potuto trasformarlo in attore drammatico a tutto tondo, ma lui ha sempre preferito tirare avanti con ciò che lo ha reso famoso, la comicità. e in uccellacci e uccellini, il regista pasolini ha rifiutato la comicità di totò, definendo ingiustamente i suoi precedenti film brutti e inutili, e questo è grave, perchè oltre ad aver "distrutto" (secondo le opinioni di alcuni) il comico totò ha infamato il cinema che lo ha reso popolare e in cui molta gente si è rispecchiata per anni. comunque di questa avventura pasoliniana di totò, l'unico lato buono fu quello da parte dei critici di cannes di premiarlo finalmente con la palma d'oro, e il nostro comico tornerà a lavorare con pasolini anche nell'episodio "la terra vista dalla luna" del film "le streghe" e nell'episodio "che cosa sono le nuvole?" di "capriccio all'italiana". comunque interessante per i temi che tratta e per la bravura degli interpreti. comunque inizialmente totò non fu d'accordo di lavorare in un film diverso, spruzzando il ddt nel divano di casa sua in cui era seduto prima ninetto davoli (perchè era un giovane capellone che vestiva con i jeans, e lui non li sopportava) quando era venuto con pasolini per proporgli il film. comunque lo consiglio ai fans di totò più larghi di vedute, se non altro per vederlo in veste drammatica
Peccato che un sacco di gente non capisca nulla di cinema. un grande film, un totò bravo, una storia ben pensata e costruita. dod fatti una cultura prima di parlare!
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